L'incarico

Nuotatori Genovesi: Elisa Casanova è il nuovo presidente

L'ex pallanuotista racconta motivazioni della scelta, proposte, obiettivi

elisa casanova
Foto d'archivio

Genova. Era ottobre 2016 quando Elisa Casanova annunciò l’addio dalla pallanuoto giocata, ma era chiaro che non sarebbe stata per molto tempo distante dalle piscine. Infatti, poco più di un anno dopo, ha assunto l’incarico di presidente della Nuotatori Genovesi. Un ritorno al passato perché il già capitano del Setterosa cominciò la sua lunga e straordinaria carriera di atleta, proprio nuotando.

Idee chiare, progetti concreti, nessun compromesso quando si tratta di giovani che praticano sport. Parla a ruota libera la neo presidente.

Come è avvenuto il contatto con la Nuotatori Genovesi?
“Dopo aver smesso di giocare ho cominciato a collaborare con la società genovese. Ho ritrovato la mia città, dalla quale sono stata lontana per molti anni, ho imparato a conoscere l’ambiente, a capire dinamiche e meccanismi che non immaginavo nemmeno potessero esistere”.

Per quanto tempo lontana da Genova?
“Tanti anni. Quattro ad Albenga, quattro a Lerici, quattro a Varese, sei a Firenze. Poi ad Imperia, altri quattro anni meravigliosi, abbiamo portato la città sul tetto dell’Europa, scudetto e Coppa Len. Un ricordo splendido, offeso dai recenti fatti che hanno coinvolto nuoto e pallanuoto della società ponentina. Quanto accaduto dovrebbe aprire una fase di riflessione sulla situazione del nostro ambiente”.

L’età di una signora non si dice, ma in questo caso…
“La Nuotatori Genovesi ed io siamo nate lo stesso anno, 1973, un segno del destino. Che evidentemente ci ha fatto incontrare. Quando nuotavo, tesserata per la Sportiva Sturla, dal ‘79 al ‘92, era una società avversaria. Mai avrei immaginato, a distanza di anni, di ritrovarmi presidente. Ho ritrovato tanti amici con i quali ho condiviso gli anni del nuoto. Il mio allenatore di allora Filippo Tassara che mi ha passato il testimone, e che ringrazio, Luca Baldini compagno di tanti allenamenti e di mille vasche, ora vice presidente al mio fianco. E’ più giovane di me e quando cominciò a nuotare mi stava dietro, poi mise la freccia, mi sorpassò: quanta rabbia. Mi servì, però, per impegnarmi ancora di più e andare più forte”.

La radiografia della situazione.
“Ho trovato cambiamenti e problemi che ho incontrato dovunque sia stata. La difficoltà di avvicinare i giovani all’agonismo. I nostri ragazzi sembra che abbiano altre esigenze, troppi impegni che li distolgono, li distraggono. E considerando le ore che trascorrono sui banchi di scuola avremo sicuramente una generazione di scienziati”.

Siamo ancora alla mancanza di comunicazione tra scuola e sport?
“Siamo nel 2017 e vedere le mamme fuori dalla piscina che portano gli zaini ai ragazzi perché i professori non li vogliono in classe mi sembra assurdo. Considerando tutte le iniziative interessanti che le istituzioni sportive, Coni in primis, propongono, non siamo ancora riusciti a sensibilizzare il corpo insegnanti e a far convivere e collaborare queste due realtà così importanti. Tutto è rimasto a trenta anni fa, a quando io andavo a scola e per potermi allenare e partecipare alle gare era una lotta continua con tutti gli insegnanti, tranne rarissime eccezioni”.

Quali proposte?
“La prima educazione andrebbe fatta direttamente agli insegnanti che dovrebbero avere cultura e sensibilità sportiva. Parlerò con il presidente del Coni Malagò, mi metto a disposizione per entrare concretamente nel cuore del problema”.

Elisa Casanova e Luca Baldini insieme, avete un peso sportivo straordinario.
“E’ vero. Io capitano della Nazionale, due Olimpiadi, e campionessa d’Europa, oltre a scudetti e Coppe con i club. Luca campione di fondo, per due volte sul tetto del mondo e per due volte Campione Europeo. E questo conta parecchio perché ci troviamo d’accordo, in sintonia per le decisioni da prendere, per gli obiettivi da raggiungere e oggi come allora nuotiamo fianco a fianco”.

Quali sono gli obiettivi?
“Fare appassionare i ragazzi allo sport in generale e agli sport acquatici in particolare ma non solo perché se riteniamo che un ragazzo sia portato per un’altra disciplina sportiva lo indirizziamo altrove. Proprio per questo abbiamo aperto la sezione triathlon in collaborazione con Zena Tri Team, e con un altro nuotatore, nostro ex compagno di squadra, Giorgio Mantovani. Tornando agli obiettivi: raggiungere anche qualche risultato a livello agonistico, riuscire a formare atleti completi e maturi”.

Quali discipline?
“Nuoto e tuffi a livello agonistico, nuoto e tuffi master, Finp, nuoto in acque libere. Siamo anche scuola di formazione per la pallanuoto e per il sincro. E offriamo una scuola nuoto seria e completa, il responsabile è Stefano Bestoso, un altro nostro ex compagno di nuoto”.

Abbiamo chiesto collaborazione agli insegnanti e poi?
“Ai genitori, alle famiglie perché ci sia fiducia per l’importanza del lavoro che stiamo facendo. Per arrivare a determinati risultati ci devono essere costanza, passione, serenità con il concorso di tutti e la consapevolezza che pochissimi arriveranno alle Olimpiadi ma che la scuola di vita sportiva insegnerà ai ragazzi a superare ogni difficoltà e problematica che incontreranno sul loro percorso. Chiedo tutti di aiutarmi e di supportarmi in questo incarico così importante e di venire in piscina a vedere la meraviglia, che è gioia e sacrificio, quotidiana”.

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