Genova. “Alla Provvidenza ci siamo già rivolti. Adesso tocca ritornare dalle istituzioni. I cantieri del Nodo ferroviario sono abbandonati”. Così i sindacati di categoria degli edili legati a Cgil, Cisl e Uil sulla grande opera relativa al futuro logistico cittadino. “E’ una opera incompiuta, nonostante sia fondamentale per trasporto e mobilità cittadina e regionale – si legge in un comunicato – i lavoratori sono a casa. La cittadinanza paga disagi e disservizi”.
Domani, martedì 14 novembre, i rappresentanti dei lavoratori avranno un incontro con i capigruppo in Consiglio regionale. “L’opera era iniziata nel 2009 e doveva essere completata l’anno scorso – continuano – oggi è solo al 40% dell’avanzamento dei lavori e i costi complessivi sono lievitati. Nel 2016 RFI, la stazione appaltante, ha rescisso il contratto con l’aggiudicatario: il Consorzio Fergen. E sempre nel 2016 fu sottoscritto anche con Regione Liguria e Comune di Genova l’accordo prefettizio per la garanzia occupazionale. Quindi, RFI ha ribandito due gare per un totale di circa 90 milioni con clausola sociale per i lavoratori. Al momento non si hanno informazioni circa le aggiudicazioni, ma parrebbe che ci siano già ricorsi in atto. Una vera sciagura”.
I sindacati confermano tutte le perplessità sulla gestione complessiva dell’opera: “Un cambio di passo è necessario. Si chiede alle Istituzioni di intervenire per rendere esigibile l’accordo prefettizio già sottoscritto per far ripartire i lavori nell’interesse collettivo facendo lavorare le persone precedentemente occupate”.