Genova. Lo scorso 11 novembre, nel sabato in cui a Genova si scoprì che i sostenitori di un movimento di estrema destra come CasaPound sono più di quanto non si pensi, erano scesi in piazza a Nervi, a poche centinaia di metri dall’hotel dove si stava svolgendo il convegno blindatissimo organizzato, appunto, da CasaPound.
Una manciata di cittadini che oggi hanno deciso di costituirsi come comitato spontaneo e chiamarsi Resistenti di piazza Pittaluga, dal nome della piazza di Nervi dove iniziarono a manifestare con bandiere tricolori e cantando Bella Ciao.
I Resistenti hanno scritto una lettera aperta alle istituzioni, Regione, Comune, Municipio, alle associazioni democratiche e agli organi di informazione. “Siamo un gruppo di cittadini indignati e vogliamo esprimere la nostra totale condanna nei confronti del raduno di CasaPound e del comportamento delle istituzioni locali”, esordiscono.
Silvana Lecco, Irene Cerboncini, Sandro Caviglia, Simona Leveratto, Jasmine Molinari, Micaela Molinello, Michele Dello Strologo, Mariagiovanna Orlando, Luna Roncarolo, Andrea Agostini, Massimiliano Roncarolo, Marta Bosio, Davide Caracausa, Roberta Sulfaro, Anna Maria Burol, Lorenzo Paolicelli, Emanuela Passalacqua, Renata Stasik, Greta Selvestre, questi sono i cittadini che con la faccia, il nome e il cognome hanno deciso di dare vita al gruppo il cui obbiettivo è mantenere viva la memoria dei valori dell’antifascismo.
“Siamo accomunati dall’incredulità di quanto stava avvenendo proprio a Genova, città decorata al valor militare per la guerra di Liberazione, medaglia d’oro della Resistenza, e proprio a Nervi, quartiere che tanto ha dato alla lotta contro il fascismo e il nazismo, ricordiamo tra gli altri anche Antonio Pittaluga, a cui è intitolata la piazza principale, martire della Libertà, partigiano e cofondatore del Distaccamento Autonomo Libertario del Levante”.
“CasaPound – scrivono i Resistenti – ha scopertamente intenti discriminanti di carattere razzista, etnico, sessista e omofobo, con esplicito riferimento all’ideologia fascista. Secondo la legislazione vigente – leggi Mancino e Scelba – sono considerati reati gli atti di qualsiasi forma e maniera che manifestano apologia del nazi-fascismo, incitazione alla violenza, denigrazione della democrazia, alle istituzioni e ai valori della Resistenza. La legislazione condanna gesti, azioni e slogan legati all’ideologia fascista e vieta ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
“Vogliamo dunque costituire un gruppo di cittadini aperto a tutti coloro che si riconoscono nei valori dell’Antifascismo e della Resistenza – dicono – un’associazione culturale che promuova incontri, dibattiti, iniziative culturali e resistenza quotidiana che speriamo avrà molte adesioni, indipendentemente dalla fede politica di ciascuno.