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Marine e paesaggi della Riviera Ligure nelle collezioni dell’Accademia Ligustica. Intorno a Merello a Palazzo Ducale

l patrimonio artistico dell’Accademia Ligustica che comprende anche una serie di quadri di Merello. Se ne parla il 28 novembre 2017, ore 17.45 al Munizioniere di Palazzo Ducale

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Foto d'archivio

Genova. Il patrimonio artistico dell’Accademia Ligustica si è formato, sin dalla sua fondazione nel 1751, principalmente attraverso lasciti e donazioni. Il lascito più consistente per quanto riguarda le opere del periodo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo si deve a Valeria Rosini Oberti, che decise di legare al Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti la sua preziosa collezione di dipinti, tra i quali spiccavano capolavori di Plinio Nomellini, Giuseppe Cominetti e Rubaldo Merello.

Pur nell’ampia varietà di soggetti, il paesaggio – e soprattutto il paesaggio costiero della Liguria – è il vero fil rouge della raccolta: le scelte che ne stanno alla base sono indirizzate infatti verso la produzione di quei pittori, attivi nel primo trentennio del Novecento in Liguria, che seppero assimilare l’esperienza della Scuola Grigia, maturata nell’ambito della Ligustica divisionista e improntata alla ricerca della luce e delle variazioni tonali, per poi approdare alla frantumazione divisionista e al colorismo.

I dipinti della Collezione Oberti in particolare costituiscono una conferma del percorso artistico di Merello, ed evidenziano come, dopo la formazione ricevuta all’Accademia, la lezione di Plinio Nomellini, con il suo divisionismo istintuale e la sua visione simbolista, insieme alla conoscenza della pittura di Segantini, di Previati, di Pellizza da Volpedo, abbiano offerto a Merello gli strumenti per superare il suo iniziale naturalismo e per dar vita a una rappresentazione della natura trasfigurata in una visione fantastica, “matrice di un mito di assolutezza che assume tratti di sacralità”.

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