Genova. Il Ministero per le Politiche agricole “spalanca le porte alla maricoltura” con il decreto del 3 novembre con cui “ammette, di fatto, la validità delle richieste di avvio dell’acquacoltura pervenute prima di quella data”. Il M5S lancia l’allarme e sale sulle barricate.
“Se ciò fosse confermato – si legge in una nota a firma Marco De Ferrari, portavoce del MoVimento in Regione – sarebbe una sciagura dall’impatto devastante sull’ambiente e, in particolare, sul tratto acqueo interessato, in prossimità di un sito di interesse comunitario (Sic), sui fondali marini e sui loro delicati equilibri ecologici. Siamo di fronte a un grave rischio di eutrofizzazione, ovvero un aumento abnorme dei micronutrienti in sospensione, di carenza di ossigenazione delle acque e conseguente riduzione delle praterie di Posidonia, quindi della biodiversità. Ma esistono forti preoccupazioni anche per centinaia di piccoli pescatori locali, che con la maricoltura rischia di vedere sfumare oltre il 30 per cento dei propri introiti, senza contare gli effetti disastrosi sul turismo di qualità e sulle attività sportive a impatto zero legate al nostro mare”.
I portavoce M5S nel Comune di Bogliasco e nel Municipio Levante hanno già depositato interrogazioni per chiedere “conferma della posizione di contrarietà delle rispettive giunte alla maricoltura a Nervi-Bogliasco”. Ma la battaglia proseguirà in Regione per sollecitare Toti e l’assessore all’Agricoltura Mai “a respingere questo progetto e a trovare un’alternativa che non impatti su ambiente, pescatori locali, sport e turismo”.