La vertenza

Ilva, il tavolo su Genova entro metà dicembre: domani la data. I sindacati: “Investimenti insufficienti”

Oggi nuovo tavolo 'generale' su piano industriale e ambientale. Il giudizio dell'antitrust potrebbe arrivare prima di marzo

Ilva, corteo 9 ottobre

Genova. Sarà definita domani la data del tavolo su Genova all’interno della vertenza Ilva. Lo ha confermato oggi a Roma il viceministro del Mise Teresa Bellanova al termine del secondo incontro sul piano industriale con Am Investco e con i sindacati. “Ci saranno più sedute per gli stabilimenti più grandi, cioè Taranto e Genova – ha detto Bellanova – mentre gli incontri per gli altri siti potrebbero essere accorpati in una stessa sessione di lavoro”. Per il viceministro “oggi è stato fatto un lavoro importante, c’è stato un confronto di merito e l’azienda ha confermato la copertura dei parchi minerali a Taranto e l’intervento importante sulla falda acquifera. Si sono messi dei punti fermi che ci mettono nella condizione di dire che comincia a decollare seriamente il confronto tra le parti”.

Meno positivo il giudizio sull’incontro di oggi del segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro: “Niente di nuovo – spiega Manganaro – vengono confermati i pochi soldi per Genova e ho ribadito che così la banda stagnata chiude e che in questo modo non viene rispettato l’accordo di programma”. Rispetto al piano ambientale è emerso che “il piano comprenderebbe anche la bonifica della vecchia centrale elettrica di Cornigliano ma i lavori sarebbero a carico della gestione commissariale”.

Positivo invece che “alla fine su nostre pressioni sia ArcelorMittal sia il Governo hanno capito e messo in conto che nel tavolo su genova si parlerà dell’accordo di programma”.

Il tavolo su Genova, così come quello su Taranto, si terrà a Roma “entro il 15 dicembre”, ma tutti sanno che la discussione è lungi dal poter essere definita in assenza della pronuncia dell’antitrust: “Oggi abbiamo saputo che il commissario europeo ha detto che probabilmente anticiperà il giudizio rispetto alla scadenza di marzo, ma è certo che fino a quella pronuncia non sarà possibile firmare alcun accordo anche perché fino ad allora lo stesso Am Investco non sarà certo invogliato a scoprire tutte le sue carte”.

Sull’incontro di oggi interviene anche il segretario regionale della Fim Cisl Alessandro Vella: “Riteniamo insufficienti gli investimenti sulla banda stagnata, se il vero obiettivo è quello di arrivare a 220000 tonnellate di produzione annue. Da domani verrà fissato un calendario serrato d’incontri con focus su ogni sito, reparto per reparto, per avere tutti gli elementi necessari per fare un confronto specifico e di merito. Su Genova bisogna poter coniugare piano industriale e storia dello stabilimento che vuol dire tenere conto di quanto previsto nell’accordo di programma”.

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