Genova. Ilva ha presentato un esposto alla stazione dei carabinieri di Cornigliano – Sestri Ponente perché ritiene che l’occupazione dello stabilimento, in corso da lunedì da parte della Rsu Fiom, abbia causato danni all’azienda e ai lavoratori. Nell’esposto si fa riferimento al fatto che chi non aderiva alla protesta è stato allontanato dai reparti e ciò ha determinato lo stop di tutta la produzione. La conferma arriva da fonti qualificate interne all’azienda.
L’esposto sarebbe motivato dal fatto che dopo aver deciso di occupare lo stabilimento, i partecipanti all’assemblea hanno provocato l’interruzione dell’attività produttiva costringendo il personale non aderente alla protesta a uscire dai vari reparti. Per questo l’azienda ha dovuto fermare gli impianti di zincatura.
Anche per quanto riguarda i mezzi, secondo l’esposto, i manifestanti avrebbero spostato dall’area una pala gommata e un carrellone, per posizionarli davanti alla portineria. Per ottenere questo risultato i manifestanti hanno spinto e rimosso un autobus che era stato posto a protezione della stessa recinzione dalla security. Infine ai lavoratori del secondo turno sarebbe stato impedito l’accesso al sito da un gruppo di scioperanti che occupavano la portineria.
Io non ho ricevuto niente – replica il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro – certo se l’esposto fosse confermato sarebbe una sciocchezza visto che nessuno ha impedito a chi voleva di entrare”. Per quanto riguarda lo stop alla produzione: “E’ normale in caso di sciopero che gli impianti si fermino – spiega il segretario della Fiom – perché quello che fanno 100 lavoratori non possono farlo in 10 e gli impianti vanno messi in sicurezza”.
Che il clima tra i lavoratori e l’azienda sia ormai deterioriato rispetto a quanto accaduto fino all’anno scorso con le tre giornate di Genova, era già piuttosto chiaro. I lavoratori infatti hanno trovato i jersey da dove normalmente fanno uscire i mezzi per i cortei bloccati con tondini di ferro con i mezzi collocati in un’area ad hoc.