I progetti

Fondazione Garrone, formazione a 360 gradi, dall’Appennino al no-profit

Genova. “Si parte dalla formazione che è la parola d’ordine che unifica tutti i nostri progetti, una vocazione chiara che è stata così sin dall’inizio, da quando la fondazione e’ nata nel 2004, con la volontà di mettere in campo risorse per formare nuove generazioni”. Francesca Campora, direttore della Fondazione Edoardo Garrone, spiega così il “filo rosso” che unisce le tante iniziative portate avanti. Da quelle dedicate al mondo della scuola alla cittadinanza attiva, dalla riscoperta del patrimonio dell’Appennino all’arte, al mondo del no profit.

La FEG, infatti, è una fondazione culturale di tipo operativo, dedicata alla memoria di Edoardo Garrone che, nel 1938, avviò l’attività industriale del Gruppo ERG. Guidata fino a gennaio 2013 da Riccardo Garrone, che l’ha fortemente voluta e sviluppata con iniziative sempre coerenti con il quadro storico e sociale di riferimento, la Fondazione, oggi presieduta dal figlio Alessandro, conferma e rinnova la sua missione nel rispetto dei valori che ne hanno sempre ispirato le attività.

“I progetti sono tantissimi e lo sviluppo è continuo perché cerchiamo di stare sempre al passo con quelle che sono le principali istanze del tempo quindi a livello sia storico che sociale ed economico mantenendo un dialogo continuo con quello che è il contesto di riferimento Iniziative che partono dai bambini, che hanno imparato a leggere col nostro kit di scuola, un progetto che è stato attivo per molti anni in forma fisica nelle scuole ora è disponibile una versione online”.

“Poi ci sono i ragazzi che partecipano ai Campus di Appennino Lab e quindi scoprono per 5 giorni di totale immersione in quello che è il contesto naturalistico ed economico dell’Appennino questa importante risorsa, che è immediatamente a ridosso della nostra città, e costituisce un importante patrimonio sia economico che naturale. Oppure a quelli che hanno appena partecipato all’importante percorso di Genova scoprendo, giunto ormai all’ottava edizione, in cui loro scoprono l’importante patrimonio artistico culturale della città, ma si immergono anche in esperienze di cittadinanza attiva, a contatto anche col volontariato”.

Infine i corsi di formazione per i più grandi: “Quelli che vogliono pensarsi come imprenditori, protagonisti del loro futuro professionale”. In questo contesto si inserisce il progetto “fundraising coaching plus”, che permetterà a due no profit genovesi di seguire un percorso di approfondimento sul tema, il Master per il museo di Villa Croce dove e’ stato sperimentato il coinvolgimento dei giovani per attualizzare modelli innovativi di gestione dei beni culturali e, sopratutto, il “Progetto Appennino”. Un intervento che ha l’obiettivo di promuovere una vera e propria cultura delle “terre alte” e realizzare e rafforzare una nuova “economia della montagna italiana” che può offrire una concreta opportunità per nuovi modelli di insediamento e di creazione d’impresa.

La formazione, quindi, resta sempre al centro delle attività della fondazione. “Pensiamo che sia un ottimo modo per investire delle risorse che hanno immediatamente un effetto moltiplicatore – prosegue Campora – perché ci consente di trasferire competenze e strumenti a più persone contemporaneamente. I ragazzi che si avvicinano ai nostri percorsi di formazione, che per loro sono sempre esperienze totalmente gratuite, mettono la loro immaginazione, le loro competenze, per elaborare e restituire il percorso fatto insieme. Da un singolo corso di formazione di Fondazione Garrone – conclude – esce sempre molto di più di quello che nominalmente è il percorso iniziale e per noi questa è una grande soddisfazione”.

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