Luci e ombre

Economia, la Liguria torna a crescere ma l’occupazione resta al palo

Genova. Per la prima volta dai tempi della crisi da Bankitalia arrivano dati che non sono negativi anche se la crescita, moderata, dell’economia ligure non corrisponde a un adeguato livello occupazionale. In sintesi, quindi, da questi primi nove mesi dell’anno arrivano segnali positivi anche se sono ancora timidi e soprattutto non si riflettono in una crescita dell’occupazione che rimane, insieme ad uno stallo sostanziale degli investimenti da parte delle aziende, una delle zone d’ombra.

L’analisi, che ha riguardato 310 imprese con almeno 20 dipendenti, vede una diffusa in tutti i settori dal manifatturiero alla chimica passando per l’alimentare. Solo la cantieristica fa registrare numeri stazionari rispetto al 2016 riuscendo comunque a invertire il trend negativo degli ultimi anni. Valori di segno positivo anche per il commercio che ha beneficiato della lieve crescita del consumo da parte delle famiglie e, praticamente, un raddoppio + 20%, rispetto a quello della media nazionale delle esportazioni.

Una situazione che riflette anche le prospettive per il 2018 che, per ora, indicano il proseguimento di questo trend, con una ripresa del terziario, la stabilizzazione per l’industria e nessuna novità su occupati e investimenti. “L’economia ligure vede una ripresa nei vari settori di attivita’ – sottolinea Marina Avallone, direttore della sede Banca d’Italia di Genova – e, rispetto allo scorso anno anche il comparto dell’industria in senso stretto ha un andamento positivo, oltre a segnali di stabilizzazione che arrivano anche dalle costruzioni dopo un calo dell’attività durato anni”.

Resta però, il problema del lavoro che ha visto un calo costante. Nei primi sei mesi del 2017 gli occupati sono calati dell’1,8%, arrivando sotto le 600 mila unità, mentre sia il Nord Ovest che l’Italia hanno segnato un +0,8%. Il tasso di occupazione è sceso dal 62,7% al 61,9% a causa della riduzione dei lavoratori autonomi mentre è rimasto stabile il numero dei dipendenti, un dato in parte attribuibile al fatto che in Liguria le aziende stanno riassorbendo i cassintegrati.

La strada della crescita, dello sviluppo e del lavoro non è una strada facile. La Liguria sconta anni di immobilismo, di assenza di un modello di sviluppo, la crisi della grande industria e un ritardo nelle infrastrutture strategiche. Tutti fattori che non possiamo sperare di recuperare in pochi mesi. Ci vorrà tempo eppure abbiamo la certezza di aver imboccato il cammino giusto”. Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti commenta l’analisi della Banca d’Italia sull’economia della Liguria.

“È arrivata l’ennesima doccia fredda, come confermano i dati di Bankitalia, dopo quelli di Istat, sindacati e Camera di Commercio (se ci fossero stati ancora dei dubbi su come sta andando a picco l’economia ligure). In sintesi siamo sotto ai 600 mila occupati, il tasso di disoccupazione nel 2016 (governava già Toti) era al 9,6% e oggi arriva al 10%. Mentre nel Nord Ovest, nello stesso periodo, cala dello 0,5%. I numeri sono testardi. Stiamo semplicemente precipitando in un baratro economico, mentre ci fanno ballare come sul Titanic sopra i tappeti rossi”, la replica della capogruppo del Pd in Regione Raffaella Paita.

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