Con questo disegno riportiamo l’acqua dove già c’era perché, come si dice a Genova, non si spreca niente”. Renzo Piano spiega con questo proverbio genovese lo spirito del waterfront di Levante, il cui progetto e’ stato donato alle istituzioni.
“Si tratta di un progetto che nasce non dopo una mediazione – spiega – ma arriva dopo una lunga attività di ascolto. Una lunga passeggiata, che si chiamerà Corso Italia, perché continua idealmente la passeggiata”. Il grande architetto ha, quindi, spiegato le linee guida del progetto, punto per punto, ricordando come tutto sia stato fatto attraverso un ascolto intelligente.
Rispetto al Blueprint, infatti, si costruisce meno nel Waterfront di Levante. “Questo è un processo di decementificazione. In questa zona si avranno anche residenze, ma miste, anche di tipo alberghiero per circa 15mila metri quadri. 7mila di attività commerciali che si uniscono al fieristico, il padiglione blu. Nessuno vuole fare un’operazione speculativa.
Renzo Piano, infine, ha voluto ricordare le motivazioni che hanno portato a, questa giornata a questa donazione. “Io non voglio malintesi sul fatto che oggi si fa la donazione e questo è il mio contributo a Genova. E’ la città, le sue istituzioni, che, a questo punto devono procedere. La mia presenza non deve essere aldilà di questo ruolo – ha concluso – ma deve essere solo una presenza affettiva”.