Chiavari. Sceglievano con cura le vittime, solitamente anziane o gravate da handicap fisici, poi le “agganciavano” in strada mentre erano alla guida. E il modus operandi era sempre il solito: gli facevano credere di aver causato danni allo specchietto o alla fiancata delle auto degli stessi truffatori.
E’ la ormai nota “truffa dello specchietto”, e a Chiavari, nel mese di luglio, nell’arco di pochi giorni, ne sono state registrate diverse.
Scattate le indagini, gli agenti del Commissariato Chiavari, grazie anche alle immagini del circuito di video sorveglianza cittadino, hanno scoperto un sodalizio di origine “sinti,” proveniente dalla zona di Noto (SR) e itinerante sul territorio nazionale. Su queste basi e a seguito di un’accurata attività di scrematura sono stati segnalati a diverso titolo alla locale Procura della Repubblica alcuni dei componenti del gruppo.
Per la particolare odiosità del reato, commesso ai danni di disabili ed anziani, il 6 Ottobre scorso il Gip ha emesso una misura cautelare restrittiva in carcere per tre di loro (due donne ed un uomo) che veniva eseguita a Milano con il significativo contributo degli operatori del Commissariato Mecenate. I tre, M.R., 39 anni, G.S., 34enne e M.P.41 anni sono stati portati nel carcere milanese di San Vittore.
Altri accertamenti sono in corso per il coinvolgimento di altri soggetti
Inoltre proprio in questi ultimi giorni, nell’ambito dell’attività di contrasto ai reati in danno delle cosiddette fasce deboli, gli investigatori del Commissariato hanno provveduto a denunciare un giovane ventitreenne ( P.L.E. ), originario della zona di Brescia. Insieme ad un complice non ancora identificato, ha simulato di essere un operaio incaricato all’installazione delle calderine all’interno delle abitazioni, e si è fatto consegnare circa 300 euro da un ultraottantenne residente a Chiavari. Per fortuna è andato a vuoto il tentativo di far prelevare all’anziano del denaro in banca, dove il truffatore l’ha addirittura accompagnato, grazie al sospetto sorto al cassiere.