Genova. Secondo giorno di sciopero e blocco ai varchi d’accesso al porto per la protesta organizzata da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti per il comparto della logistica. Tanti anche questa mattina i lavoratori che si sono concentrati a ponte Etiopia, dove è previsto il presidio principale dei 14 organizzati.
I lavoratori hanno acceso alcuni fumogeni ma la situazione è tranquilla, come già nella giornata di ieri.
Il lavoratori chiedono il rinnovo del contratto, scaduto da 22 mesi e che riguarda 700mila lavoratori a livello nazionale, circa 10mila dei quali a Genova, tra spedizionieri, autisti, driver, lavoratori diretti e dell’indotto. Come sindacati avevamo chiesto aumenti salariali, minimi, ma necessari per adeguarsi al costo della vita.
Le risposte da parte datoriale, però, sono state finora ritenute “irricevibili” dai sindacati che, per questo, hanno deciso di scioperare. “Sappiamo che anche alcune aziende che fanno parte della componente datoriale sono in disaccordo e hanno deciso di uscire dalle associazioni di settore” hanno spiegato i sindacati.
Dopo le prime 24 ore di sciopero al momento ancora nulla si sarebbe mosso e i sindacati sono pronti a calendarizzare ulteriori 72 ore di sciopero con data ancora da definire.
Ieri sera i consiglieri regionali di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino e Francesco Battistini, insieme ai deputati Giovanni Paglia e Luca Pastorino di Sinistra Italiana / Possibile, hanno partecipato ad alcuni presidi organizzati a Genova dai sindacati unitari della logistica.
«Una situazione veramente pesante, non solo dal punto di vista economico ma anche contrattuale, che penalizza i dipendenti di un settore strategico per la nostra economia – dichiarano Pastorino e Battistini -. La nostra presenza non è stata soltanto simbolica. Questa mattina, infatti, presentiamo alle altre forze politiche in consiglio regionale un ordine del giorno a sostegno dei lavoratori della logistica. Anche i deputati Paglia e Pastorino si sono assunti l’impegno, in questo ultimo scorcio di legislatura, di presentare in commissione parlamentare un provvedimento analogo».