Genova. Hanno marchiato con il loro logo i muri di accesso al liceo linguistico Deledda e la sera prima hanno mandato un sms alla portavoce del collettivo della scuola dai toni che è difficile non definire minacciosi dopo aver tentato di chiamarla più volte da un numero anonimo.
La strategia di Blocco studentesco, organizzazione neofascista che fa capo a CasaPound, insomma, ha il sapore della spedizione punitiva, per fortuna solo dal punto di vista mediatico, ma che non può lasciare indifferenti.
L’obiettivo è evidente cosi come le motivazioni. Il liceo linguistico Deledda è ad oggi la scuola genovese con il collettivo più vivace, nonché come da statuto esplicitamente “antifascista”. Il Vad – Voce al Deledda – è formato da ragazze e ragazzi impegnati a sensibilizzare gli studenti sui temi che vanno dal diritto allo studio alle prove Invalsi, dalla maturità all’alternanza scuola lavoro. Proprio sul tema dell’alternanza il collettivo del Deledda è stato in prima linea nell’organizzazione insieme all’Unione degli studenti dell’assemblea in piazza che ha portato in strada il 13 ottobre un migliaio di studenti, come sotto la Lanterna non se ne vedevano da qualche anno.
E qui sta il problema: i ‘pulcini’ di Casapound (che spesso però si fanno accompagnare da gente che il liceo lo ha finito da un pezzo) non hanno gradito il ritorno di una qualche forma di mobilitazione studentesca a sinistra perché pensavano ormai di avere mano libera davanti alle scuole genovesi per il loro marketing.

Il messaggio ricevuto dalla portavoce del collettivo, è chiaro: “Sono del blocco studentesco. Riferisci ai tuoi capi che ci dobbiamo vedere adesso. Conigli”. Ed è chiaro quello che è accaduto il giorno dopo davanti alla scuola dove in sei, caschi in mano, sono arrivati poco prima della campanella per incidere sui muri della scuola e sulla passerella che collega l’edificio al marciapiede il logo del movimento neofascista distribuendo volantini sulla ministra Fedeli ‘riciclati’ da qualche scaffale visto che facevano riferimento al “neoministro” Valeria Fedeli che ha assunto la carica nel dicembre del 2016.

E’ chiaro che l’obiettivo di Blocco non è l’attività e la comunicazione politica ma l’occupazione manu militari di una scuola che sta mettendo in ombra le loro performances. “Sono arrivati e si sono messi a volantinare direttamente davanti al portone – racconta la portavoce – poi un’altra ragazza del collettivo gli ha chiesto di spostarsi al di fuori della scuola dove non volantiniamo neppure noi. Poi quando sono arrivata mi hanno detto che abbiamo fatto un’assemblea contro di loro, cosa che fra l’altro non è vera visto che l’assemblea era sull’alternanza e aperta a tutto, ma poi anche se fosse stato così, quello li autorizza a questa sorta di spedizione punitiva?”.
L’episodio non è piaciuto per niente alla preside della scuola che ha allertato la Digos fornendo anche le registrazioni della telecamera di sorveglianza del liceo. Indagini in corso, ma più che l’episodio in sé a preoccupare è il clima politico che si sta creando in città tra aperture di sedi neofasciste, contromanifestazioni e tanti piccoli episodi intimidatori che restano nel silenzio ma che si teme possano sfociare in veri episodi di violenza.
Sull’episodio di ieri il Collettivo Vad ha scritto un interessante articolo un po’ resoconto un po’ analisi politica: clicca qui per leggerlo.