Genova. Un punto conquistato col Sassuolo del “savonese” Felice Tufano (ex tecnico anche della Primavera Samp), pur rappresentando un “brodino” per i ragazzi di Massimo Augusto, non serve ai blucerchiati per togliersi dalla scomoda posizione di “maglia nera” del campionato.
I due tecnici consegnano all’arbitro, signor Cipriani di Empoli, le distinte con queste formazioni:
Sampdoria (3-5-2): Krapikas; Veips, Pastor, Mikulic; Doda, Tessiore, Gabbani, Ejjaki, Gomes Ricciulli; Curito, Vujcic
A disposizione: Raspa, Romei, Fido, Oliana, Perrone, Canovi, Scotti, Cabral, Cappelletti, Giordano.
Sassuolo: Marson, Joseph, Celia, Diaw, Denti, Piacentini, Kolaj, Ahmetaj, Rizzi, Viero, Aurelio
A disposiszione: Vlas, Ferraresi, Cataldo, Piscicelli, Palma, Marchetti, Raspadori, Esposito, Maffezzoli.
Pronti via e i giovani blucerchiati spingono sull’acceleratore, provando a scardinare la difesa emiliana, dapprima col ragazzo di Pietra Ligure, nonché capitano, Andrea Tessiore e poi con l’ex Benfica, Mário Filipe Curito, che spaventano il portiere del Sassuolo Marson, con due pericolose conclusioni.
Poco prima dell’intervallo, il lituano Krapikas impedisce la beffa, salvando – di piede – sul lanciato Rizzi e fa il bis, ad inizio ripresa, deviando in angolo un insidioso tiro di Aurelio, ma nulla può, al 48°, su Aristidi Kolaj, presentatosi “a tu per tu”, dentro l’area, dopo un errato disimpegno di Božo Mikulić
Costretto dal risultato negativo, al 57°, mister Augusto cambia fisionomia alla squadra, inserendo la punta Gonçalo Cabral, al posto dell’esterno Doda.
Al 60°, ci prova ancora Curito, su perfetto assist di Yassine Ejjaki, ma l’attento Marson non si fa sorprendere.
Al 70° il genovese Filippo Oliana prende il posto di Mikulic e subito si mette in luce, con una bella discesa e cinque minuti dopo Ejjaki lascia il posto a un altro ragazzo nato a Genova, Francesco Scotti, a testimonianza del fatto che sono tanti i ragazzi liguri nel vivaio.
All’ 80° è il biondo Kaprikas a mantenere in partita la Samp, sbarrando la strada ad Aurelio.
All’ 85°, quando sembra di “aver perso capra e cavoli”, dopo una traversa colpita dal sempre intraprendente Curito, proprio l’altro portoghese, il neo entrato Cabral (ex Belenenses) risulta provvidenziale, infilando Marson, con un preciso diagonale, che mette in giusta parità il risultato della partita e riaccende speranze e morale per il prosieguo del torneo.