Genova. Tutto pronto per il secondo appuntamento della rassegna dedicata alle “Meraviglie Filosofiche”, con conversazioni incentrate su temi classici, ma dalla valenza universale e sempre attuale.
Mercoledì 25 ottobre Palazzo Ducale ospiterà la filosofa Silvana Borutti, che accompagnerà il pubblico presente nella riflessione sulla teoria filosofica di Wittgenstein, comprendendo l’evoluzione dell’autore dal Tractatus logico-philosophicus agli scritti degli anni Trenta. L’incontro sarà incentrato in particolare su alcuni aspetti etici, la filosofia come compito, ed altri aspetti estetici, la filosofia come cambiamento del modo di vedere.
Nel Tractatus, Wittgenstein assegna alla filosofia il compito di tracciare un limite al linguaggio in cui viviamo: il compito cioè di abitarlo in modo degno. All’atteggiamento filosofico che invita a una sobria accettazione del limite, corrisponde il suo stile di vita, concentrato su uno strenuo “lavoro su di sé” e sulla ricerca di forme di ascesi all’interno del mondo.
Negli anni Trenta, Wittgenstein scrive che la difficoltà della filosofia non è la difficoltà intellettuale delle scienze, ma la difficoltà di cambiare atteggiamento: cioè di modificare il proprio modo di pensare e di vedere le cose. Intende dunque la filosofia come una modificazione affettiva dell’esperienza, cioè come un nuovo inizio e come un risveglio.
Silvana Borutti, ora in pensione, insegna Filosofia teoretica all’Università di Pavia, dove è stata direttore del Dipartimento di Studi umanistici e membro del Senato accademico dal 2012 al 2015. È stata assessore alla politiche culturali del Comune di Pavia dal 2005 al 2009. È direttore della rivista filosofica “Paradigmi”, e Visiting Professor all’Università di Lausanne. Coordina attualmente il Circolo universitario Giorgio Errera, Pavia.
La conversazione, come di consueto, si terrà presso la Sala del Minor Consiglio di Palazzo Ducale, Genova, mercoledì 25 dalle ore 17,45