Genova. Il Consiglio comunale di Genova ha approvato, non senza qualche polemica, la delibera per autorizzare la vendita delle azioni detenute dalla società Fsu in Iren Spa.
Le azioni svincolante dal patto varrebbero 65 milioni e rappresentano il 5,5% del capitale ordinario della multiutility. Durante la votazione sono stati 25 i sì e 16 i no su 41 consiglieri presenti. Favorevole il centrodestra. Contrari centrosinistra, M5S e Chiamami Genova. Le azioni svincolante dal patto varrebbero 65 milioni e rappresentano il 5,5% del capitale ordinario della multiutility.
Aspre le critiche delle opposizioni. Secondo i consiglieri del Pd questa “svendita” è un’operazione per mantenere le promesse da campagna elettorale, e che in questo modo “la governance di Genova non è per nulla garantita”, come ha sottolineato Crivello. Anche per Putti, Chiamami Genova, con questa operazione “Genova sarà ancora meno determinante per le sorti dell’azienda”, anche perchè la Fsu “non sarà più la stessa, con meno peso in Iren”, secondo quanto detto da Luca Pirondini, capogruppo del Movimento 5 Stelle.
Il sindaco Marco Bucci ha difeso l’operazione: “Sono tre i punti chiavi dell’operazione – ha spiegato in aula – la totale proprietà di Fsu in mano al Comune di Genova, che diventa proprietario al 100%, prima eravamo al 50%, abbiamo la golden share con tutta la capacità di governance che avevamo prima (un terzo a Genova, un terzo a Torino e un terzo ai Comuni emiliani), e ci arriveranno 60 milioni di euro netti, tolte le tasse, disponibili per investimenti”.
Questi numeri sono stati duramente messi in discussione da diversi esponenti dell’opposizione, in una sorta di duello “aritmetico”: l’intenzione, infatti, era quella di sospendere la delibera per continuare ad approfondirla in commissione. La richiesta però è stata bocciata dall’aula, procedendo rapidi alla votazione che ha sancito la decisione della giunta.