Genova. Si accende la polemica intorno all’evento organizzato da Iolanda Romano per il prossimo week end: i militanti No Tav annunciano che presidieranno la Benedicta, compresa nell’itinerario. Alcune adesioni alla ciclocamminata “si Tav” sarebbero in bilico: sotto attacco il Cai di Alessandria per aver garantito la partecipazione.
Una due giorni di sgambate, visite e degustazioni, seguendo un itinerario che si snoda attraverso i territori attraversati dal Terzo Valico dei Giovi, finalizzata a rilanciarne le bellezze e le eccellenze: questo il progetto dell’evento organizzato da Iolanda Romano, commissario straordinario per il Terzo Valico, chiamata a agevolare la realizzazione dell’opera, attraverso azioni di indirizzo e supporto, seguendo l’andamento dei lavori, promuovendo intese tra i diversi soggetti pubblici e privati.
Nell’itinerario però è finito anche il sacrario nazionale della Benedicta, custode silente della memoria di uno dei peggiori massacri nazifascisti: tra il 6 e l’11 aprile 1944, lo ricordiamo, infatti, settantacinque partigiani genovesi e piemontesi furono fucilati dai reparti della Rsi dopo la cattura a seguito di una lunga battaglia dei giorni precedenti.
L’inserimento di questa tappa, però, non è andata giù ai militanti No Tav, che in un loro comunicato hanno dichiarato di voler presidiare quel luogo: “Da quando è nato il movimento – dicono i militanti in un comunicato stampa – abbiamo sempre prestato molta attenzione evitando di strumentalizzare un luogo che per molti di noi rappresenta una ferita ancora aperta, il luogo nel quale si è consumata una delle più atroci barbarie dell’occupazione nazi-fascista”.
Per questi motivi la Benedicta è considerata, dagli attivisti, un luogo non “profanabile”: “Spesso abbiamo preferito non commentare la presenza di amministratori che in quel luogo lavavano le proprie coscienze antifasciste mentre svendevano quegli stessi territori al sistema delle grandi opere e del malaffare, proprio per il rispetto che abbiamo di quella stagione. Lungi da noi pensare che la nostra piccola resistenza sia paragonabile alla Resistenza, ma oggi non ce la sentiamo di tacere. Risulta delirante l’indizione di una giornata di questo tipo – proseguono – proprio da parte di chi in questi anni di tutto ha fatto per devastare le nostre terre”.
La chiamata, quindi, è stata resa pubblica: domenica 1 ottobre i No Tav Terzo Valico si raduneranno presso le rovine del sacrario dalle ore 9.
Nella polemica finisce anche la sezione alessandrina del Cai, che risulta essere partner dell’iniziativa. A far notare la presenza, il Collettivo Alpino Zapatista, che in un comunicato stampa cita il regolamento stesso del Club alpino italiano che recita: “[Il Club] assume e promuove iniziative atte a perseguire la difesa dell’ambiente montano e in genere delle terre alte, anche al fine di salvaguardare dalla antropizzazione le zone di particolare interesse alpinistico o naturalistico”. Secondo gli antagonisti “di montagna”, quindi, “partecipare a questa ciclo camminata non è semplicemente un modo per mettere in mostra “le attrattività e le eccellenze locali enogastronomiche, storico-culturali, paesaggistiche”. Partecipare a questa camminata è prendere una posizione contro le montagne (e le colline e le pianure) a favore degli interessi e del traffico di merci.”
Nel frattempo altre partecipazioni all’evento “Sì Tav” sono in bilico: Uisp, inizialmente presente tra i sostenitori dell’iniziativa, ha deciso di ritirare la propria adesione.