Genova. Il sindaco Marco Bucci, il giorno del suo primo consiglio comunale, aveva rivolto parte del suo discorso di apertura ai dipendenti comuanli: “I nostri lavoratori, quelli del Comune e quelli delle partecipate, sono fondamentali, dobbiamo fare in modo di lavorare tutti con spirito di servizio. Chiedo a tutti la massima disponibilità per servire la città e i genovesi”.
Che significa molte cose, per un dipendente comunale sul posto di lavoro, ma non: lasciare in attesa i cittadini mentre, vistosamente, ci si fanno gli affari propri, per diversi minuti di seguito.
Un lettore ci ha inviato un video, purtroppo (o per fortuna) di pochi secondi, in cui racconta parte dell’esperienza da utente avuta questa mattina agli uffici Anagrafe del Comune di Genova, in corso Torino. Attesa di ore, in parte per l’affluenza agli uffici, ma in parte per i ritmi non esattamente stacanovisti di alcuni lavoratori. Il lettore racconta che la persona in coda prima di lui era in attesa dalle 8e30 quando, alle 10 del mattino, è finalmente riuscita ad accedere allo sportello.
“La dipendente comunale, con la porta aperta e senza curarsi dei cittadini – racconta il lettore, che ha iniziato a filmare quanto ha esaurito la pazienza – ha trascorso diversi minuti al telefono, con qualche parente o conoscente, in una discussione che non pareva troppo urgente, ha preso il caffè, senza mai staccarsi dalla sigaretta elettronica che stava fumando, la quale sarà pure concessa in un ufficio pubblico ma non è il massimo dell’educazione emanare vapore di fronte agli utenti”.
Quello raccontato dal nostro lettore questa mattina è un caso che ci auguriamo essere isolato. Nelle stesse ore in altri uffici, altri dipendenti comunali stavano probabilmente svolgendo il loro lavoro con professionalità e gentilezza.