Dissesto idrogeologico

Sicurezza e prevenzione, quasi conclusa la pulizia dei torrenti genovesi fotogallery

Ma per i caprioli del Varenna il Comune ha scelto di non toccare il nido. Le canne dove vivono resteranno integre

Genova. Si concluderanno nelle prossime settimane i lavori di pulizia degli alvei dei torrenti genovesi che, in vista della stagione autunnale, sono stati oggetto di un’operazione straordinaria di Aster. Lavori che, a poco a poco, stanno interessando gli alvei cittadini, a partire, ovviamente, da quelle che possono essere a maggior rischio.

“Sono contento di come sta operando Aster – spiega l’assessore alle manutenzioni del comune di Genova, Paolo Fanghella – perché ha iniziato, in maniera massiva, a fare la pulizia dei rivi con la collaborazione della Regione che ci ha dato, in tempi molto brevi, permessi per accedere negli alvei. Aster è, quindi, riuscita a intervenire sui rivi più critici e, attualmente, ci manca solo il Polcevera tra le situazioni più difficili, quelle che hanno creato problemi negli anni passati”

Si tratta di un’operazione particolarmente complessa che ha una forte finalita’ preventiva in vista delle piogge autunnali. “Intanto abbiamo fatto le pulizie sul Fereggiano abbiamo fatto quelle sul Bisagno e abbiamo fatto il Varenna. Sono stati fatti interventi molto importanti con pulizia radicale che – sottolinea Fanghella – non risolveranno i problemi ma sicuramente diminuiranno sensibilmente i rischi che ci potrebbero essere stati se non si fossero fatti gli interventi di pulizia degli alvei”

Lavori che vengono svolti anche con particolare attenzione anche alla tutela dell’ecosistema visto che, in molti di questi torrenti hanno trovato spazio molti animali selvatici come, per esempio, i caprioli del Varenna per i quali si sta pensando comunque a una soluzione. “Nel torrente Varenna abbiamo una famigliola di caprioli adulti – spiega Fanghella – e proprio per questo è stato scelto di lasciare un piccolo ambito verde dove loro hanno il nido per non creargli problemi e lasciarli loro habitat senza mettere a rischio la situazione idraulica dell’alveo”.

“Purtroppo a ottobre e novembre, quando ci saranno le piogge intense, dovranno comunque inevitabilmente cercarsi un’altra casa perché l’acqua – conclude – sicuramente si porterà via queste canne che sono state lasciate per il loro nido”.

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