Genova. Centoventi anni fa il Righi non esisteva e nella toponomastica cittadina la collina sopra Genova era quella del Castellaccio. A chiamarla così fu lo svizzero Franz Josef Bucher, imprenditore alberghiero che, per dare uno svago agli ospiti dell’albergo di lusso, che aveva realizzato a Pegli, fece costruire una cremagliera che potesse ricreare le atmosfere di quella che portava sul monte Righi.
Una montagna che era stata scoperta dai viaggiatori inglesi, precursori del turismo moderno, già nel 1750 e che ha ispirato il nome della collina genovese dove venne realizzato, 120 anni fa, l’impianto che, da Largo Zecca attraverso 7 fermate, porta sulle alture cittadine.
La funicolare Zecca-Righi, che ogni anno trasporta circa 500.000 persone, è stata festeggiata con un gemellaggio italo – svizzero che culminerà con un viaggio celebrativo e una grande festa all’arrivo dell’impianto che sarà gratuito per tutta la giornata.
Per l’occasione due musicisti arrivati direttamente dall’Engadina, suoneranno il “ma se ghe pensu” con il corno svizzero, l’Alphorn, che questa mattina ha già risuonato a Palazzo Tursi, per l’avvio delle celebrazioni.