Genova. Sarà probabilmente un congresso allo scontro quello che attende il partito democratico di Genova il mese prossimo. E se a una settimana dalla scadenza per depositare le candidature ancora nessuno, né tra i renziani né tra gli orlandiani, ufficialmente si è fatto avanti mettendoci la faccia, i movimenti interni al partito e i nervosismi cominciano a farsi sentire facendo vacillare pesantemente ogni progetto di una candidatura unitaria, seppur renziana.
A partire all’attacco è come sempre l’area renziana più radicale che fa capo a Simone Regazzoni, Claudio Pontiggia e Victor Rasetto. Regazzoni sulla sua pagina Facebook lo ha detto più che chiaramente: “Noi al congresso di accordicchio con un candidato unitario che abbia come contropartita la spartizione della direzione 60 a 40 non ci stiamo. Il Pd deve tornare a parlare di politica”.
L’accusa insomma è quella di definire una spartizione delle poltrone non solo in assemblea e direzione provinciale ma soprattutto in vista delle politiche del prossimo anno: un accordo tra gli orlandiani e una parte dei renziani che consentirebbe di candidare gli attuali deputati che puntano al bis e anche l’attuale ministro della Difesa Roberta Pinotti. L’uomo giusto per mettere tutti d’accordo sarebbe proprio il pinottiano consigliere comunale Alberto Pandolfo.
Ma non tutti ci stanno e il tavolo potrebbe essere destinato a saltare (soprattutto se Pippo Rossetti decidesse di schierarsi con i renziani più arrabbiati) con un congresso senza esclusioni di colpi a discutere e litigare su tutto, dagli errori del passato alle alleanze future.
Su chi si darà battaglia però ufficialmente ancora tutto tace. Tra i nomi che circolano come possibile segretario da parte renziana quello di Michele Malfatti, considerato più però un uomo di mediazione che adatto allo scontro, di Massimiliano Morettini e di Michela Fasce, attuale segretaria del circolo Pd del centro storico. Ma se si arrivasse a uno scontro aperto non è esclusa nemmeno la candidatura dell’ex segretario Victor Rasetto. Gli orlandiani potrebbero puntare invece sull’esperienza di Mario Tullo oppure sul giovane segretario del Pd di Oregina Simone D’Angelo. Ma in una settimana può ancora succedere di tutto.