Genova. Sono (soltanto) quattro i ristoranti “chiocciolati” nella guida Osterie d’Italia 2018 pubblicata dall’associazione Slow Food e sono conferme rispetto all’edizione dello scorso anno.
Dei quattro locali, due sono in città: Da ö Colla, a Murta, in Valpolcevera e Da u Santu, sulle alture di Voltri. Gli altri due ristoranti sono nel levante e si tratta di due vecchie conoscenze dell’associazione fondata da Carlin Petrini: La Brinca, a Né, in Val Graveglia e U Giancu, a Rapallo, l’osteria conosciuta per ospitare opere di famosi fumettisti.
Le caratteristiche di chi ottiene la “chiocciola”, il simbolo di qualità di Slow Food? Attenzione ai prodotti del territorio, prezzo equo rispetto alla proposta e solitamente non superiore a 35 euro a menù, rispetto della tradizione. Oltre ad altri parametri che soltanto i misteriosi critici conoscono e gestiscono.
Osterie d’Italia è giunta alla sua 38esima edizione, quest’anno contiene le schede di oltre 1600 ristoranti.
(Nella foto un antipasto in menù al ristorante La Brinca)