Genova. E’ stato firmato il 9 settembre scorso presso il ministero delle Infrastrutture il protocollo che dichiara la pubblica utilità e il progetto definitivo per la Gronda autostradale del ponente. Il percorso formale è quindi terminato: ora manca solo la copertura economica.
Domani l’annuncio ufficiale del via libera più importante potrebbe essere fatto direttamente dal ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, ospite dell’inaugurazione del Salone Nautico di Genova.
Già nei mesi scorsi, quando era venuto in città durante la campagna elettorale per le comunali, il ministro aveva spiegato che per dare l’opera avrebbe dovuto negoziare a Bruxelles, con l’Unione Europea, gli ultimi dettagli sui finanziamenti. Superato quello scoglio, ovvero l’ok della commissione alla dilazione in più anni del previsto delle concessioni delle autostrade (cosa che permetterebbe di spalmare la cifra necessaria per l’opera, circa 4 miliardi di euro, su un periodo più lungo), il via libera è arrivato “entro la fine delle estate” come promesso.
Fine dell’estate che, tecnicamente, coincide con l’apertura del Nautico. E adesso? Se tutto dovesse andare liscio, entro il 2018 dovrebbe essere pronto il progetto esecutivo, e nel 2019 – quindi stiamo parlando comunque di parecchi mesi di tempo – potrebbero aprirsi i cantieri. La durata dei lavori sarebbe di non meno di 10 anni per realizzare l’infrastruttura.
Nel frattempo sono però ripartiti i colloqui tra enti locali, Autostrade e gli abitanti degli edifici che si trovano dove è previsto il tracciato della gronda. La scorsa primavera il ministro Delrio aveva incontrato anche loro rassicurandoli sul fatto che entro l’estate avrebbero avuto notizie più certe.
La Gronda autostradale è il progetto di raddoppio dell’attuale A10 tra Genova Ovest e Vesima, per circa 33 chilometri di cui il 90% in galleria, che secondo Società Autostrade sarebbe “il tunnel dal diametro di scavo più grande al mondo”. Sarebbe finanziata da un aumento delle tariffe dei pedaggi a livello nazionale.