Genova. “Se è pulita la Svizzera, può esserlo anche Genova. Si può fare”. Marco Bucci lo ha detto più volte ai cittadini del Centro Est, stamani nuovamente nel centro storico per l’appuntamento “a colazione con il sindaco”.
“Per prima cosa va innescato il meccanismo della pulizia: man mano che la città diventa pulita diventa più difficile sporcarla”. Come? Più passaggi al giorno e un sistema di raccolta differenziata spinta, con incentivi in denaro per chi la effettua.
“Ora siamo fermi al 32% ma vogliamo raggiungere una percentuale tra il 50 e il 60% , in questo modo risparmieremo anche molti soldi”. Poi i premi: “chi porterà la differenziata nei centri di raccolta riceverà denaro su carta di credito o telefonino, come avviene all’estero, dove, ad esempio, i ragazzi si organizzano e per 5 cent a pezzo vanno in giro a raccogliere le lattine”. E a chi dice che tanto poi “va tutto insieme a Scarpino”, il sindaco ha la risposta pronta: “è molto più difficile convincere che non si deve sporcare, piuttosto che raddrizzare eventuali storture” .
Ma il programma per la riqualificazione del centro storico è più ambizioso e “certo non si risolve in un mese”. Tursi ha tracciato 28 percorsi nei “carruggi”, una matrice che copre tutto il centro storico, da Principe a Sarzano. In questi 28 vicoli (i cui nomi saranno resi noti più avanti) pulizia massima “con 2-3 passaggi al giorno, come succede al Porto Antico dove ora i passaggi sono quattro”, tolleranza zero su illegalità, oltre a illuminazione per migliorare decoro e sicurezza.
Poi agevolazioni per le attività e per i privati che, ad esempio, vogliono ristrutturare le facciate, la creazione di sempre più patti d’area, “vincoli precisi per far aprire solo una certa tipologia di negozi ed evitarne altri”, demolizione degli edifici mal conservati o non abitati, così da creare nuove piazzette che portano luce nel territorio e passaggi.
“Con questo progetto ci saranno 28 vicoli da rivitalizzare, in un anno e mezzo. L’obiettivo è farli diventare nuovi centri di aggregazione e commercio, sul modello dei ‘budelli’ delle vicine Chiavari e Sestri Levante. Si può fare”, ha concluso Bucci.