Nell'area ex enel

Carmagnani e Superba sotto la Lanterna, ecco il progetto di delocalizzazione fotogallery

Dai promotori arrivano ampie rassicurazioni sulla sicurezza per un deposito che ha comunque un rischio di incidente rilevante

carmagnani e superba

Genova. Delocalizzare i depositi costieri di Carmagnani e Superba nell’area dell’ex ponte dell’idroscalo/calata concenter, sotto la Lanterna di Genova, nell’area che Enel sta liberando.

E’ questo il progetto, per un valore di circa 40 milioni di euro, presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato i vertici di Superba e Carmagnani, Petrolifera Italo Rumena e FuoriMuro.

Da 4 anni sono state svolte azioni di approfondimento per rendere attuabile la delocalizzazione del nuovo deposito, e questa sembra essere l’ultima possibilità. “Il progetto di realizzazione di un deposito, interamente finanziato da privati – ha spiegato Guido Ottolenghi, di Petrolifera Italo Rumena –  legherebbe le nostre attività al territorio ancora per molti anni”.

I piani regolatori, infatti, impediscono anche le manutenzioni straordinarie dei depositi di Multedo e questi stanno, quindi, perdendo efficienza economica. “Se in passato si poteva pensare di continuare a lavorare in attesa di soluzioni – ha concluso Ottolenghi – ora questo non è più possibile”.

Intanto, è stato spiegato, negli anni si sono già persi molti traffici, migrati verso Marsiglia, Livorno e il Nord Europa.
“Noi crediamo che i depositi abbiamo la possibilità di intercettare traffici – ha spiegato Emilio Carmagnani – e Genova ne ha già perso qualcuno. Come imprenditori vogliamo investire, ma non riusciamo a chiudere il cerchio a Genova. Chiediamo di poter sviluppare le attività di deposito e mi auguro che questo progetto non sia l’ennesima possibilità sprecata”.

Dai promotori della proposta, quindi, arrivano ampie rassicurazioni sulla sicurezza per un deposito che ha comunque, un Rir, un rischio di incidente rilevante. “Le procedure di sicurezza sono gestite quotidianamente – spiega Giuseppe Papagni di Superba – e le probabilità di eventi gravi sono inferiori a uno su un milione perché, consapevoli dei prodotti che trattiamo, utilizziamo una grande attenzione”.

Già sotto la lanterna, in zona porto, ci sono tre impianti a rischio rilevante. “Noi andremo a sostituire proprio uno di questi, la centrale Enel. Portare i nostri depositi, che hanno grandissime misure di sicurezza, non è quindi una posizione assurda. Non vediamo nessun tipo di problematica in questo progetto”.

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