Tradizione

1000 musulmani riuniti in preghiera alla Darsena di Genova

La Festa del Sacrificio (in arabo Eid al-Adha), che prende il via oggi, segna la fine del Pellegrinaggio alla Mecca, l'Hajj: è stata dedicata alla lotta al terrorismo

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Genova. Un migliaio di persone di religione musulmana, originari di molti Paesi, si sono dati appuntamento questa mattina sulla banchina della Vecchia Darsena di Genova per celebrare Eid Al-Adha, la Festa del Sacrificio.

In occasione della Festa del Sacrificio i musulmani sono soliti riunirsi in preghiera nelle piazze, perché i testi sacri (la Sunna) consigliano di tenere queste preghiere in luoghi aperti, oltre che nelle moschee.

La preghiera, per la quale non c’è alcun richiamo, inizia quando il sole raggiunge l’altezza di una lancia all’orizzonte e finisce quando il sole raggiunge lo zenit. Durante la preghiera viene recitato per sette volte il ‘takbir’ (Allah è grande) e si continua poi con la lettura di alcune sure del Corano. Dopo la preghiera è il momento del sermone. Con l’Eid al-Adha si celebra il sacrificio di Ismaele, figlio di Abramo, che – secondo il Corano – doveva essere sacrificato dal padre e invece venne graziato da Allah, che diede la possibilità ad Abramo di uccidere al suo posto un agnello. Per questo nei Paesi islamici si usa sacrificare un animale per poi offrirne la carne ai bisognosi.

La comunità islamica genovese, 13 mila persone di cui 2 mila cittadini italiani, retta dall’imam Husein Salah, ha scelto la zona della Darsena anche per ricordare che proprio qui, nel medioevo, esisteva una moschea. Inoltre è stato distribuito un volantino ai passanti per spiegare che cosa stesse accadendo e che cosa fosse la preghiera.

Non solo. L’Imam ha voluto dedicare la festa alla lotta contro il terrorismo: “Vogliamo ribadire che per i musulmani la vita è sacra – ha sottolineato – e per questo chi uccide un’altra persona innocente non può farlo in nome dell’Islam”.

Altri momenti di preghiera legati alla “festa del sacrificio” si sono svolti in altri quartieri, come a Sampierdarena: qui i religiosi sono stati ospitati dai campi sportivi della scuola Mazzini.

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