Genova. 1500 “like”, oltre 500 condivisioni, centinaia di commenti – quasi tutti entusiasti – nel giro di poche. Il post pubblicato su Facebook nel primo pomeriggio da Sonia Viale, assessore regionale alla Salute, in tema “vaccinazioni” non è passato inosservato, sui social.
Un tema caldo, da mesi, per via del Decreto Lorenzin (proposto, modificato, approvato), per il fiorire di associazioni No-Vax o quantomeno per la “libera scelta”, per la reazione di chi invece – e per ora si tratta della maggioranza delle persone – considera i vaccini ancora un qualcosa di positivo e le politiche di prevenzione sanitaria qualcosa a cui aderire con fiducia.
Ecco cosa scrive Sonia Viale su Facebook:
++AVVISO AI GENITORI++
#DecretoVaccini #AsiliNido
…entro pochi giorni vi spiegheremo come #tutti i vostri #bambini potranno a Settembre accedere agli asili fin dal primo giorno di inizio attività
NESSUNA COMPLICAZIONE
NESSUN AFFANNO
NESSUN DOCUMENTO
Il nostro sistema sanitario regionale è e sarà di supporto ad ogni #mamma…
L’impressione, stando alla reazione di chi commenta, è che i genitori liguri non intenzionati a vaccinare i propri figli in base al nuovo decreto (Dieci vaccini obbligatori per l’iscrizione a scuola da 0 a 16 anni. Pena la non iscrizione fino ai 6 anni, e il pagamento di multe per i genitori dai 6 anni in poi. È previsto l’obbligo di vaccinazione anche per i minori stranieri non accompagnati) potranno seguire un percorso alternativo, magari rinviando la vaccinazione ai mesi successivi nella speranza (loro) che intanto qualche cosa cambi a livello nazionale.
L’assessore regionale ha ribadito che la Liguria non seguirà la strada del ricorso alla Corte Costituzionale presentato dalla Regione Veneto nei confronti del decreato. “Il ricorso ha tempi lunghi, quello della Regione Veneto varrà per tutti – aveva spiegato – ma il Decreto Lorenzin è legge oggi, quindi dobbiamo attivarci per rispondere alle famiglie che devono iscrivere i figli a scuola. Il ricorso avrà effetto fra un anno, quindi mi devo porre il problema da subito”.
Le vaccinazioni che diventano obbligatorie «in via permanente» sono: antipolio, antidifterica, antitetanica, antiepatite virale B, antipertosse, antiHaemophilus influenzae di tipo b. Altre 4 vaccinazioni sono invece obbligatorie «sino a diversa successiva valutazione» dopo una verifica triennale e dunque fino al 2020. E sono: antimorbillo, antirosolia, antiparotite, antivaricella. La legge prevede che siano esonerati dall’obbligo i bambini immunizzati per effetto della malattia naturale, ovvero che l’hanno già contratta, o quelli che si trovano in particolari specifiche condizioni cliniche: in questo caso la vaccinazione potrà essere posticipata.
Per i dieci vaccini obbligatori non saranno necessarie dieci punture, ma ne basteranno due: sei vaccini potranno essere somministrati insieme, con l’esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b), e altri quattro potranno essere somministrati con il quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).