Genova. “Sì, sono io. Complimenti, mi avete preso”. Non ha fatto resistenza Emanuele Ravanetti, 38 anni, quando questa mattina gli agenti della Squadra mobile di Genova lo hanno bloccato nella zona di Di Negro.
Era a bordo di uno scooter rubato e con targa falsa, insieme a una 40enne genovese, sua complice in quella che sarebbe stata l’ennesima rapina. Nello zainetto di lei una pistola scacciacani e una parrucca.
Ravanetti, originario di Chiavari, è in stato di fermo da alcune ore perché ritenuto responsabile di almeno 4 rapine compiute a Genova nell’ultimo mese. In particolare quella al supermercato Carrefour di via XII ottobre nel pomeriggio del 10 agosto. In quella circostanza aveva minacciato un dipendente con una pistola ed era riuscito a farsi consegnare circa 5000 euro. Il pomeriggio del 16 agosto aveva compiuto la rapina alla banca Carige di via Burlando. Non riuscendo nell’intento di appropriarsi dei valori dell’Istituto, in quanto le casse erano chiuse, si era fatto consegnare dall’unico dipendente in servizio il suo portafogli, sotto la minaccia di una pistola.

L’indagine della squadra mobile, coordinata dalla procura genovese, si è focalizzata sull’identikit di un uomo con un vistoso tatuaggio sul lato sinistro del collo – un tatuaggio a forma di diavolo – che agiva a volto scoperto. Servizi di appostamento e osservazione hanno permesso di localizzare il motorino nella zona di piazza Manin dove, questa mattina, i poliziotti hanno atteso che il rapinatore prendesse il motorino e, dopo un pedinamento che si è concluso in piazza Dinegro, lo hanno definitivamente bloccato.
“Perché facevo rapine? Perché non avevo niente da perdere, per garantirmi la latitanza”, ha detto agli agenti. E si chiamava proprio “Latitanza” una delle canzoni che Ravanetti ha postato sul suo profilo di Facebook, insieme ad altri motivi inneggianti la criminalità organizzata.
Sia Ravanetti sia la donna arrestata con lui erano pregiudicati. La posizione di lei si è aggravata perché nella sua abitazione sono stati trovati i vestiti del rapinatore, segno che lo ospitava da qualche tempo.