Genova. Il termine dei lavori era previsto entro il 31 maggio ma, oltre a levare la scritta “bocciodromo san Benigno” e abbattere alcune delle pareti di delimitazione non si è andati troppo avanti nelle opere per la realizzazione di un Cas, un centro di accoglienza straordinaria per migranti che dovrebbe accogliere i circa 150 profughi attualmente ospitati alla Fiera di Genova.
L’area, per adesso, resta abbandonata, vi hanno giusto trovato riparo per la notte due clochard, delimitata da alcune griglie. Il progetto, però, rimane una fonte di preoccupazione per le attività che da tempo si sono insediate nella zona e che cercano, non senza sforzo, di farla uscire dal degrado.
Ciclicamente, infatti, torna di attualità la volontà della Prefettura di Genova di completare gli interventi trasformando quella che oggi è una tettoia fatiscente in una struttura completa di dormitorio, servizi e mensa, adatta a ospitare le persone richiedenti asilo. Un progetto che vede la forte contrarietà di alcune forze politiche, che già in passato si erano schierate contro quest’ipotesi.
“Vediamo i ritardi nei lavori ma noi vorremmo che fossero fermati definitivamente – spiega Davide Rossi, responsabile Sicurezza della Lega Nord – perché questo è il posto meno adatto per ospitare un numero cosi alto di migranti. Non ci sono le minime esigenze sanitarie, di sicurezza, e poi siamo in una zona sensibile come il porto, in un quartiere complicato come Sampierdarena dove, comunque, la Giunta comunale precedente avevano garantito che non ci sarebbero stati insediamenti”.
“Il governo della città ha, fortunatamente, cambiato colore – prosegue Rossi – però la Prefettura continua a portare avanti questo progetto malsano. Questo è il posto meno adatto perché la zona che andrebbe rivalutato da un punto di vista commerciale, con atttività che si sono insediate, e bisogna andare verso questo trend e non portare degrado. Sicuramente quello dei richiedenti asilo è un problema importante ma deve essere visto in altre parti della provincia perché Genova ha già pagato e siamo due volte oltre il limite consentito”
La Lega Nord, quindi, chiede alla Prefettura di ripensare la scelta, forte anche delle 4 mila firme che erano state raccolte in tutta l’area attorno a Sampierdarena. “San Benigno è una parte di quartiere importante da un punto di vista commerciale che deve essere rilanciata e difesa – continua – e poi bisogna capire anche che cosa potranno fare le persone che arriveranno qui e che si troveranno in una zona isolata dal resto della città”.
leggi anche

San Benigno, nessun retrofront dalla Prefettura: entro agosto arrivano 120 profughi
