Tra speranze e timori

Piaggio Aero, sulle ex aree 133 nuovi occupati. Regione e sindacati insieme: “Governo ci convochi su nuovo piano industriale”

Pronto il bando di manifestazione di interesse: 5 le aziende interessate disposte a investire in tutto 47 milioni

Piaggio aero e lavoratori Mario Valle: doppia protesta in Regione

Genova. Comincerà il 6 settembre il confronto tra autorità portuale, Regione e sindacati sulla riconversione delle aree ex Piaggio. Oggi il comitato portuale dell’autorità di sistema ha deliberato la pubblicazione della manifestazione di interesse per le aree di Sestri ponente dopo l’istanza presentata dalle aziende Cosmet, Roggerone, Cosnav Costruzioni Navali, Eurocontrol e Phase per “la concessione unitaria del compendio ex Piaggio con la previsione di investimenti per oltre 47 milioni di euro e un incremento occupazionale di 133 unità in parte assorbendo gli ex lavoratori Piaggio” si legge in una nota della stessa autorità portuale

“Si tratta di un investimento importante – ha commentato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi – che non solo darebbe sviluppo a molte aziende genovesi ma potrebbe incrementare in quell’area anche l’occupazione andando anche a recuperare i profili dei lavoratori Piaggio”. Resta la preoccupazione per il futuro di Piaggio dopo che l’azienda dopo che l’anno scorso un analogo piano industriale era stato stoppato, ha comunicato ai sindacati che il nuovo piano prevede l’esternalizzazione dei motori prodotti a Villanova d’Albenga e della manutenzione civile di Genova che valgono nell’insieme circa 370 posti di lavoro oltre agli attuali già in cassa integrazione (una novantina a Genova). “E’ chiaro che in questa fase – ha detto Rixi – per noi è importantissimo non solo riuscire a potenziare nuovi distretti ma anche a conservare la parte industriale che abbiamo oggi”.

Rixi che oggi pomeriggio insieme all’assessore al Lavoro Gianni Berrino ha incontrato i sindacati di Genova e Savona ha condiviso con loro la preoccupazione per le decisioni comunicate dall’azienda spiegando anche che lo stesso ministro dello Sviluppo Carlo Calenda avrebbe mostrato irritazione per le decisioni dei vertici Piaggio. “Ora chiediamo al Governo chiarimenti rispetto a questo nuovo piano industriale – commenta il segretario della Fim Cisl Alessandro Vella – perché noi siamo fermi all’accordo di programma del 2014 e a quel piano industriale che già dimezzato lo stabilimento di Genova ma che aveva come obiettivo il rilancio della Piaggio e che nessun lavoratore restasse senza occupazione”.

“Al Governo chiediamo chiarimenti perché se quanto ci ha spiegato la Regione fosse confermato – aggiunge il segretario genovese della Fiom Bruno Manganaro – sarebbe la seconda volta che il Governo smentisce l’azienda – s visto che per il secondo anno di fila l’azienda a noi dice che il Governo è informato e poi scopriamo che non è così, a meno che nel Governo non ci siano posizioni differenti o conflitti che chiediamo emergano perché qui è in gioco il furto dei lavoratori Piaggio.

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