Genova. Quattro reti nel primo tempo, due scaturite dall’uso del Var. Quelle decisive nella ripresa, a consegnare i tre punti alla Juventus, finisce 2-4. Il Genoa sogna per 45 minuti, grazie a un inizio al fulmicotone, un 2-0 dopo neanche 10 minuti, con Perin che tra una rete e l’altra riesce a compiere un miracolo allungandosi sull’involontaria deviazione di testa di Gentiletti. Al 1′ l’autogol di Pjanic su cross di Pandev mette in discesa la partita per i rossoblù, il var, al 5′, chiarisce che l’atterramento di Galabinov in area di rigore è effettivamente fallo (dubbia però la posizione di partenza in sospetto fuorigioco). Il bulgaro realizza sotto la Nord.
La Juventus non è però quella del 2016, Dybala era assente nel 3-1 dello scorso novembre ed è lui, ben servito da Pjanic, ad accorciare le distanze al 14′, con un piatto dal cuore dell’area di rigore, che non lascia scampo a Perin.
L’ottovolante si placa nella fase centrale del primo tempo, complici anche le due ammonizioni al comparto difensivo rossoblù. Il Genoa rischia al 28′ quando Higuain non tira troppo distante dal palo, ma riconquista rapidamente metri sfruttando le ripartenze, con Pandev che sembra un ragazzino e dà il là ad azioni arrembanti. Galabinov è un buon riferimento, ha fisico e volontà, i rossoblù sfondano soprattutto sulla destra, mentre Taarabt, pur fisicamente recuperato, non è ancora completamente dentro al gioco di Juric.
La squadra di Allegri, pur non interpretando bene il primo tempo, si ridesta prima dell’intervallo, arrivando al pareggio. Al 42′ Perin è straordinario con un doppio intervento su Dybala e Mandzukic, ma nel recupero un salvataggio di Lazovic diventa oggetto di Var, che sancisce il tocco di mano del serbo, il penality viene trasformato da Dybala.
Nella ripresa il ritmo inevitabilmente cala, complice l’afa, e la Juventus comincia a macinare gioco, anche grazie all’ingresso di Matuidi per uno spento Khedira. Se il Genoa non va a mille i bianconeri (oggi inspiegabilmente in maglia gialla) diventano difficili da arginare e al 62′ passano in vantaggio con Quadrado, che in area dribbla Rossettini e di sinistro batte Perin.
Il Genoa prova a non spegnersi, ma dopo aver sfiorato il pareggio con un Laxalt in versione funambolo (66′), subisce il palleggio avversario. Il cambio totale del reparto offensivo, con Palladino, Centurion e Lapadula, non sortisce l’effetto sperato, anche perché la Juventus chiude tutti gli spazi e al Genoa resta solo l’opzione personale per tentare la superiorità numerica. La disperazione però fa buttare il cuore oltre l’ostacolo e allora nel finale i rossoblù si rendono pericolosi in due occasioni: Buffon dice di no a Palladino, che era riuscito a girarsi in area di rigore (84′), mentre il colpo di testa di Lapadula all’85’ termina a lato. Al novantesimo i grifoni non ne hanno proprio più, anche mentalmente e Dybala li punisce in pieno recupero per un 2-4 troppo severo.
Genoa-Juventus 2-4
Reti:Reti:1′ Pjanic (aut.); 7′ Galabinov (R); 14′ Dybala; 49′ Dybala (R); 62′ Quadrado; 92′ Dybala
Genoa: Perin, Biraschi, Rossettini, Gentiletti, Lazovic, Bertolacci, Veloso, Laxalt, Pandev (78′ Lapadula), Taarabt (51′ Palladino), Galabinov (72′ Centurion).
A disposizione: Lamanna, Spolli, Cofie, Lapadula, Migliore, Rosi, Rigoni, Omeonga, Salcedo, Zukanovic.
Allenatore: Juric
Juventus: Buffon, Lichtsteiner (74′ Barzagli), Rugani, Chiellini, Alex Sandro, Pjanic (81′ Betancur), Khedira (59′ Matuidi), Cuadrado, Dybala, Mandzukic, Higuain.
A disposizione: Pinsoglio, Szczesny, De Sciglio, Benatia, Costa, Sturaro, Bernardeschi, Kean.
Arbitro: Banti di Livorno
Ammoniti: Gentiletti, Biraschi, Lazovic, Laxalt (G) Lichsteiner, Pjanic, Quadrado (J)
Spettatori: 9.152 paganti, incasso 326.892, 17.144 abbonati, quota gara 170.892