Genova. “Non è detto che i due cinghiali trovati morti a Oregina siano stati avvelenati, e difficilmente lo potremo scoprire, perché effettuare questo tipo di analisi su carcasse di animali potrebbe costare fino a 1000 euro a collo”. Gianlorenzo Termanini, capo delle Guardie Zoofile di Genova è scettico sulla possibilità di fare davvero luce su quanto accaduto tra ieri e oggi in via Olivari, una strada che dalla zona dell’ostello della Gioventù porta ai boschi del Righi.
Le carcasse di cinghiali sono state trovate in una porzione di terreno privata – un cinghiale in realtà era agonizzante quando è stato trovato ieri pomeriggio – l’altra carcassa questa mattina. Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale e, ieri, anche le Guardie Zoofile (questa mattina erano impegnate altrove, a Molassana, per salvare un capriolo intrappolato).
Quel che è certo è che, primo: gli ungulati dovranno essere rimossi a spese dei proprietari del terreno; secondo: qualcosa di inquietante nella morte di quegli animali c’è. Perché l’ipotesi che possano essersi nutriti di bocconi al topicida sta in piedi. Sia che si sia trattato di bocconi preparati appositamente per loro, sia che siano state trappole presenti per colpire cani o altri animali. Un fenomeno purtroppo in aumento, a Genova.
“Il punto è che paradossalmente più se ne parla più si verificano atti emulatori” afferma Termanini, che con la sua squadra si occupa spesso di verificare e far analizzare il contenuto di bocconi sospetti trovati per strada. Per quanto riguarda il caso di Oregina, il timore dei residenti è che nei boschi ci siano altre carcasse e che altri animali possano ingerire la sostanza che potrebbe aver ucciso i cinghiali.
(le foto sono state scattate da Fabrizio Sgrò)