Cronaca

Case popolari agli stranieri, il Consiglio dei Ministri impugna la legge regionale, doccia fredda per il centrodestra

Scajola e Toti: "Autogol di Renzi e Gentiloni", Lega Nord: "Cdm discriminatorio per gli italiani" , il Pd: "Ennesima legge regionale rigettata"

lavatrici

Genova. “Un autogol del Governo Genti-Renzi, che contesta chi vuole difendere cittadini italiani nell’ assegnazione dell’edilizia residenziale pubblica”. Così l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola ha commentato la decisione del Consiglio dei Ministri di impugnare la legge regionale della Liguria che modifica i criteri per l’ assegnazione delle case popolari.

L’unico punto che sarà sottoposto al giudizio di legittimità della Corte Costituzionale sarà il requisito dei “dieci anni di permanenza nel territorio italiano per gli stranieri” introdotto dalla Giunta Toti per favorire i cittadini italiani.

“Stupisce che le motivazioni che hanno portato alla richiesta di impugnativa siano basate su normative europee e non sulla normativa nazionale – commenta Scajola -, l’ennesima prova di quanto l’Italia conti poco in Europa. Noi difendiamo i ‘dieci anni’ perché sono basati su norme nazionali vigenti e su criteri di buona amministrazione che la Giunta Toti ha voluto mettere in campo”. “Ci difenderemo davanti alla Corte Costituzionale dimostrando la nostra buona fede – ha aggiunto – la cosa importante è il riconoscimento da parte del Governo della validità di quasi la totalità della nostra legge, tutto il resto della norma non è stato contestato, come il requisito dei cinque anni di residenza nella Regione Liguria”.

“Quello del governo è un atto discriminatorio nei confronti di italiani, liguri e persone oneste in difficoltà economiche, che il Governo evidentemente non vuole aiutare, né tutelare rispetto a chi è già fin troppo privilegiato e si è trovato la ‘pappa pronta’ nel nostro Paese”, scrivono Stefania Pucciarelli e Alessandro Piana, consiglieri regionali della Lega Nord.

“Secondo il Consiglio dei Ministri – continuano – che dovrebbe fare anzitutto gli interessi degli italiani, il requisito di lunga permanenza introdurrebbe una forma di incostituzionalità, perché discriminatoria, in danno degli stranieri accolti in Italia. Roma è sempre più lontana dai territori e in questo caso si rifiuta di rispettare la volontà dei liguri, alimentando il malcontento fra i cittadini”.

Sull’argomento non perdono occasione per pungolare il governo Toti, gli esponenti del gruppo del Pd in Regione: “Un’altra legge della Giunta Toti – la settima in due anni – è stata impugnata dal Governo per palese incostituzionalità. Questa volta è toccata al provvedimento sull’edilizia popolare e nello specifico alla parte in cui si stabilisce che una famiglia di immigrati possa accedere a una casa popolare soltanto dopo 10 anni di residenza. Una norma, che confligge con la direttiva comunitaria sui soggiornanti di lungo periodo e in merito alla quale avevamo già messo in guardia la Giunta Toti prima in Commissione e poi in aula, anche a fronte di precedenti leggi analoghe approvate da altre Regioni e puntualmente bocciate dal Governo. Ma a questa maggioranza a trazione leghista non importa seguire le regole e la Costituzione, l’unico obiettivo è fare propaganda politica, parlando alla pancia del proprio elettorato. Un comportamento istituzionalmente scorretto, che crea danni economici alla Regione e quindi a tutti i liguri. Quella sulle case popolari si aggiunge ormai al lungo elenco di leggi bocciate dalla Giunta Toti fra cui spiccano – solo per citare i casi più eclatanti – il Piano Casa (poi modificato), la disciplina del tributo speciale sui rifiuti e la legittima difesa (con cui la maggioranza voleva far pagare alla Regione le spese legali di chi viene accusato di eccesso di legittima difesa). Davvero un bel bottino di fallimenti, un record che purtroppo rischia di essere nuovamente battuto”.

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