Genova. “Un pianoforte in ogni stanza per poter vivere solamente di musica”. È questa l’immagine simbolo dell’esperienza che 15 giovani talenti musicali della Liguria, autori, compositori e interpreti, hanno vissuto al CET, il Centro Europeo di Tuscolano, la scuola di perfezionamento per artisti diretta dal maestro Mogol. I giovani artisti, tutti dai 18 ai 30 anni, che hanno concluso la loro esperienza hanno incontrato l’assessore alla Formazione e Politiche Giovanili della Regione, Ilaria Cavo, per raccontare la loro esperienza.
Un racconto fatto di musica da vivere in ogni momento della giornata, di confronto tra le varie esperienze artistiche, di insegnamenti e disciplina, fondamentali per poter intraprendere una carriera difficile come quella della musica. Il primo banco di prova, ha spiegato l’assessore Cavo,
sarà quello della “notte dei talenti”, che si terrà quest’autunno durante il salone “”Orientamenti” ma è allo studio anche una serata dedicata, in un teatro genovese, che potrebbe unire la loro esperienza a quella del progetto “Cantautori nelle scuole”, portato avanti sempre dalla Regione Liguria.
“Vedere la loro espressione dimostra che questa esperienza è servita molto dal punto di vista professionale – ha spiegato l’assessore Cavo – ha cambiato radicalmente questi ragazzi con un percorso di crescita personale per arrivare a interpretare, a scrivere, insomma a tirar fuori tutto quello che si ha dentro. L’esperimento ha funzionato, era la prima volta che si facevano borse di studio per un esperienza di questo tipo, e si tratta di una misura in linea con le scelte di politiche giovanili che abbiamo fatto, partendo dal progetto dei cantautori nelle scuole per arrivare a tutto quello che enfatizza il ruolo della musica e la tradizione musicale che ha questa regione”.
Un’esperienza positiva, quindi, che sarà replicata il prossimo anno. “Potremo pensare a dedicare borse di studio per il perfezionamento di questi artisti o per i nuovi, che potranno arrivare e che crescendo possono avere bisogno di formazione di questo tipo. Questi sono tutti i ragazzi che credono in questo settore e che lavoreranno, o già stanno lavorando, e quindi credo sia giusto accompagnarli il più possibile in un percorso che non è facile ma sicuramente bellissimo perché sprigiona la loro creatività. Non è un modo per farli sognare – conclude Cavo – ma un modo per costruire e imparare davvero nuove professionalità”.