Genova. Ha avuto buon occhio il giovane genovese che ieri pomeriggio, intorno alle 17e30, ha notato alcuni fogli di carta (rosa) in via Perlasca, sul lungo argine Polcevera, all’altezza di Rivarolo, nei pressi del distributore di benzina.
Era alla guida della sua auto e si è fermato apposta per raccoglierne un foglio. A quel punto la sorpresa: non si trattava di banale “cartaccia”, ma di un plico di schede per il voto al Referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre 2016. “Le schede – racconta il ragazzo, che è intenzionato a denunciare l’accaduto quanto prima ai Carabinieri – erano molte, erano contenute in una scatola rotta”.
Ma i dettagli sono anche più interessanti. Le schede sono controfirmate da un segretario di seggio, e riportano il timbro della sezione elettorale. Sono, quindi, schede effettivamente utilizzate, o lasciate bianche, ma comunque documenti ufficiali che ovunque dovrebbero essere tranne che abbandonate per strada.
Abbiamo chiesto all’ufficio elettorale della Prefettura di Genova che cosa potrebbe essere accaduto. Escluso che si tratti di schede fac-simile, visti i timbri, così come di schede stampate da qualche tipografia e poi gettate via, qualcosa deve essere andato storto nel momento del trasporto dal Tribunale di Genova, dove avvengono le operazioni di spoglio, al luogo del macero o ai magazzini centrali delle Prefetture. “Quella scatola non può e non deve essere caduta accidentalmente da un camion – spiega una funzionaria – i camion che trasportano le schede sono sigillati e vengono addirittura scortati, per sicurezza”.
Quindi, in attesa che una denuncia faccia partire le indagini, non resta che fare ipotesi su cosa sia accaduto e quali potrebbero essere le conseguenze. Poco probabile la messa in atto di brogli. In che modo, d’altronde? Gli investigatori, comunque, potrebbero svelare l’arcano in fretta. Confrontando il timbro del seggio e la sigla dell’addetto segretario: “S F”, sembra di poter leggere su una delle schede ritrovate.