Primo grado

Spese pazze, condannata Roberta Gasco, nuora di Clemente Mastella

Arrivano le condanne in primo grado per le inchieste sui fondi pubblici utilizzati per spese private tra il 2008 e il 2009

tribunale genova
Foto d'archivio

Genova. Roberta Gasco, nuora di Clemente Mastella, è stata condannata a 2 anni e 4 mesi di carcere per falso e peculato insieme ad altri due ex consiglieri regionali e a una impiegata della Liguria per l’inchieste sulle cosiddette spese pazze fatte tra il 2008 e il 2009 usando fondi pubblici.

I giudici hanno condannato a 4 anni e 11 mesi Lorenzo Castè, ex gruppo Udeur-Sinistra Indipendente, a 2 anni e 4 mesi Roberta Gasco, ex capogruppo del gruppo misto Udeur-Sinistra Indipendente, la quale ha risarcito il danno, a 4 anni e 5 mesi Franco Bonello, ex Gruppo Unione a Sinistra-Sinistra Europea e a un anno e 2 mesi con la sospensione condizionale l’impiegata Simona Vergari, accusata di avere compilato, falsandole, alcune ricevute su richiesta dei tre ex consiglieri che le avrebbero consegnate in bianco.

Per Castè e Bonello è stata disposta l’ interdizione perpetua dai pubblici uffici mentre è stata chiesta temporanea per la Gasco in relazione alla pena inflitta. I giudici hanno pure disposto la confisca di poco più di 191 mila euro per Castè e di circa 148 mila euro per Bonello. Il pm Massimo Terrile aveva chiesto 3 anni per Gasco, 4 anni e 6 mesi per Bonello, 5 anni per Castè e 8 mesi per Vergari. Secondo l’accusa gli ex consiglieri avrebbero speso soldi erogati dalla Regione Liguria per acquisti personali mentre erano destinati alle funzioni istituzionali.

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