L'intervista

Sicurezza e centro storico, le priorità del neo assessore Garassino: “Il mercatino di corso Quadrio sarà spostato entro Ferragosto”

Lo Zapata? "Niente ruspe. Faremo un bando pubblico ma dovranno avere un garante e pagare l'affitto"

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Genova. E’ diventato assessore da meno di 24 ore e ha già svestito i panni del militante leghista duro e puro per indossare quelli di chi ha una responsabilità istituzionale. Stefano Garassino, 49 anni, laureato in lettere, e segretario provinciale del Carroccio è il nuovo assessore alla sicurezza, al centro storico e all’immigrazione della giunta di Marco Bucci.

– Partiamo dal cambio di nome dell’assessorato che con Doria era alla “legalità e ai diritti”
Abbiamo cambiato il nome per evidenziare una chiarezza sugli obiettivi che ci poniamo e per evidenziare una linea diversa rispetto alla giunta che ci ha preceduto visto che la sicurezza è per noi una priorità assoluta. Chiediamo più uomini per il centro storico: ne servirebbero un centinaio in più e li chiederemo ai ministeri competenti e soprattutto faremo un lavoro di squadra con le varie forze di polizia e la prefettura. Tra le prime zone in cui pensiamo di intervenire, come ha spiegato ieri il sindaco Marco Bucci, c’è quella di Sottoripa.

– Un ruolo fondamentale lo volete assegnare alla polizia municipale
Sì perché il vigile era una figura stimata e rispettata ma ultimamente è stato relegato soprattutto al ruolo di chi firma le contravvenzioni. Ovviamente in una città come Genova la gestione del traffico è fondamentale e il rispetto del codice della strada non si discute, ma sui divieti di sosta che non creano danni o intralci così come sul mezzo metro in più di dehor di un commerciante quando l’alternativa è che la piazzetta sia deserta e in mano agli spacciatori occorre buon senso e flessibilità

– Quali sono le priorità del suo assessorato, visto anche quanto annunciato in campagna elettorale?
La priorità è sicuramente spostare il mercatino di corso Quadrio. Il sindaco Bucci sta studiando una soluzione alternativa che sarà un luogo al chiuso dove chiunque potrà accedere per attività di libero scambio. Probabilmente faremo anche pagare una piccola quota simbolica per vendere la merce. Vogliamo un posto dignitoso e controllato che non sia davanti al porto antico perché quel mercatino così com’è non è un bel biglietto da visita per i turisti che arrivano in città-

– Che tempi prevedete per lo spostamento?
Un mese, diciamo che entro Ferragosto avremo trovato una soluzione

– I centri sociali?
Diciamo che quelli che sono in edifici di proprietà comunale andranno regolarizzati. Non è certo mia intenzione usare le ruspe o quant’altro ma per esempio per quanto riguarda lo Zapata che è appena passato dal Demanio al Comune abbiamo intenzione di fare un bando aperto a tutti compresi ovviamente i centri sociali che dovranno però pagare affitto e bollette e soprattutto avere un garante.

Sul centro storico e la desertificazione commerciale?
Ovviamente il decreto Bersani sulle liberalizzazioni non ci aiuta e si interseca con un regolamento comunale su cui speriamo di poter parzialmente intervenire. In più dobbiamo studiare il decreto Franceschini sui centri storici perché se è vero che i patti d’area non possono essere esteri a tutte le zone, potrebbe invece consentire di agire per tutelare le attività virtuose. Sui minimarket interverremo con i controlli diciamo per disincentivarli… La mia idea sarebbe di poter incentivare l’apertura di attività che promuovano il territorio dove si vendano i prodotti locali che oggi è difficile trovare.

– Un assessorato all’immigrazione, cosa pensa di fare visto che il Comune di fatto non ha competenze?

Anzitutto vorremmo fare un censimento di tutti i profughi presenti in città a seconda delle strutture. Poi vorrei fare dei sopralluoghi – chiederò l’autorizzazione al prefetto – a partire dal centro della Foce visto che ancora ieri sera ho saputo che è scoppiata una rissa e che molti abitanti segnalano che questi ragazzi vengono lasciati a girare tutto il giorno e a chiedere l’elemosina anziché essere convogliati a svolgere attività formative o a imparare l’italiano. Per questo segnaleremo alla Prefettura tutte le situazioni che riteniamo di mala gestione.

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