Genova. Una delle ultime segnalazioni arriva da piazza Della Vittoria, in centro città. Appena ieri, proprio in questa zona, un cane è stato salvato all’ultimo momento prima che ingerisse una spugna fritta, potenzialmente letale.
Gli amanti degli animali, proprietari di amici a quattro zampe – ma non solo – avevano annunciato che si sarebbero organizzati per fronteggiare un fenomeno che, ultimamente, sembra dilagare più che mai. Detto, fatto.
Attraverso i social network, in particolare il gruppo Facebook “Segnalazioni bocconi avvelenati a Genova e Provincia”, ma soprattutto su un piano reale e concreto, hanno deciso di strutturarsi con delle ronde serali. “Questa settimana partiremo un po’ in tutta Genova – racconta uno dei promotori, Stefano Weiss – ci siamo divisi in gruppi WhatsApp per ogni quartiere e ognuno organizza in privato i vari giri”. Non solo: i volontari hanno scritto e stampato, a loro spese, un volantino che stanno cercando di diffondere in tutta la città. Eccolo.
Recentemente i casi di Prà e Struppa, e poi la storia di Cesare, un cane che è quasi morto per aver ingoiato un wurstel che nascondeva chiodi al suo interno. Non solo spugne fritte, pericolose perché si gonfiano una volta che finiscono nello stomaco, ma anche bocconi avvelenati, cibo “farcito” di chiodi, vetro, o sostanze topicide sparse per colpire animali che non sono certo roditori.
Questa pratica, oltre a essere assai nociva, se non mortale, per cani e gatti, può comportare rischi seri anche per gli esseri umani. Per esempio, per i bambini che giocando in parchi e giardinetti possano incorrere nei bocconi trappola e toccarli o ingerirli a loro volta.
Chi venga sorpreso ad abbandonare spugne fritte (o polpette avvelenate, o altri manufatti tesi a compiere violenza nei confronti degli animali) rischia fino a due anni di carcere. Gli esperti spiegano che la prima cosa da fare se si vede il cane ingerire un boccone sospetto è quella di cercare di farlo vomitare. Questa mossa potrebbe salvargli la vita in attesa di correre dal veterinario, che provvederà alle cure del caso.