Giunta bucci

Il neo-assessore Elisa Serafini guarda a Tel Aviv, Detroit e Barcellona per rilanciare Genova

E rivendica l'esperienza della pagina facebook "Ludo": "Un esperimento digitale, chi vuole capire lo ha capito". Ecco le sue idee per Cultura, Marketing territoriale e Giovani

elisa serafini

Genova. “Ludo era una pagina ironica di denuncia sociale, a partire da alcuni luoghi comuni e contro alcuni atteggiamenti improntati alla superficialità, ma soprattutto era un esperimento digitale creato dal nulla da una ragazza di 24 anni e che è evidentemente andato bene”. Elisa Serafini, 29 anni, assessore alla Cultura (settore da oggi separato da quello al Turismo), al Marketing territoriale (ci spiegherà per bene che cosa significhi) e alle Politiche giovanili (“una delega che viene lasciata un po’ in secondo piano – dice – ingiustamente”), archivia senza fatica i commenti di chi la stigmatizza per essere la persona “dietro” la pagina Facebook “ Ludo La Ragazza Genovese”.

Sui social, d’altronde, c’è chi se l’è presa per il fatto che improvvisamente, in campagna elettorale, Ludo – la misteriosa “albarina” tutta Hogan e Louis Vuitton – abbia fatto outing a supporto della sua alter ego reale. E c’è chi si chiede: “Ma creare una pagina virale basta per fare l’assessore?”.

“Esperimenti digitali” a parte, per citare le sue stesse parole, e curriculum a parte (ne abbiamo già parlato, ma potete trovarlo qui), Elisa Serafini risponderà ai suoi detrattori giorno per giorno, attraverso strategie e idee per rilanciare Genova, il suo patrimonio culturale, il suo fermento sociale e le sue potenzialità. “Una città dove fare turismo e una città dove vivere e lavorare”.

elisa serafini

“Per marketing territoriale – spiega, già a suo agio nel nuovo ufficio, ancorché spoglio, all’interno di palazzo Ducale – si intendono quegli strumenti che il Comune può utilizzare per attrarre imprese, professionisti e investimenti sul territorio, cosa che si traduce in maggiore occupazione e benessere per il cittadino”. Tradotto ulteriormente: “Oggi esistono molte professioni per cui si può lavorare da casa, con un pc, noi vogliamo fare in modo che quelle persone scelgano di vivere a Genova e daremo vita a una campagna di comunicazione attraverso strumenti innovativi, dai social ai flash-mob, per raccontare a tutto il mondo i benefici insiti nel vivere a Genova”. Non sarà solo questione di “comunicazione”. In sinergia con l’assessorato allo Sviluppo economico il progetto è quello di ridurre i costi locali, semplificare la burocrazia, agevolare insomma la vita delle imprese e delle persone che vorranno stabilirsi a Genova. “E con il sindaco si è pensato a riutilizzare immobili vuoti o abbandonati assegnandoli magari a soggetti che possano assumere personale locale”, aggiunge. Come a Detroit, negli Usa, dove una città da decenni in ginocchio a causa della crisi del settore auto sta provando a rilanciarsi assegnando abitazioni ad artisti e professionisti delle nuove professioni digitali. Yes we can, si diceva un tempo.

Ci sono altre città del mondo a cui la nuova assessore guarda per trarre ispirazione. “Sul fronte del marketing territoriale, sicuramente Tel Aviv – afferma Serafini – penso ad esempio al sito internet della loro municipalità, estremamente efficace, chiaro, dalle webcam agli eventi, fa venire voglia di andare e vivere a Tel Aviv. Per quanto riguarda la Cultura penso invece a Barcellona”.

Perché chi pensa che Elisa Serafini si stia concentrando su chissà quale concetto di “nuova cultura” dovrà ricredersi. In queste prime ore da assessore, parla del tema più classico possibile: i musei. “Potrebbero essere valorizzati portando delle novità a livello di contenuto, magari attraverso la realtà aumentata o altri strumenti legati alle nuove tecnologie, in questo la capitale catalana è una città da prendere a esempio”.

Genova città dei mille musei. E dei mille teatri. Recentemente è stata annunciata la progressiva fusione dello Stabile e dell’Archivolto. “Le fusioni sono cose positive in un’ottica di efficienza – commenta Serafini – ma credo sarà altrettanto importante che i teatri possano restare delle chiare cellule sociali, soprattutto nelle periferie è necessario che mantengano e sviluppino il loro ruolo, che abbiamo il loro profilo specifico”.

Idee chiare anche su Movida (“L’ordinanza sulle chiusure anticipate va eliminata, bisogna garantire la legalità, ma non si può chiedere ai ragazzi di non divertirsi”, afferma. D’altronde gli anni delle notti senza fine tra un locale e l’altro del centro storico sono un ricordo recente: “Io iniziavo con l’aperitivo e terminavo a sentire musica nel dopo dopo cena, oggi non è più possibile, anche chi può tenere aperto, come i circoli, si trova con le strade deserte all’1”) e gioventù: “E’ importante avvicinare i giovani alla politica, lo faremo con degli incontri nelle scuole che saranno tenuti dai giovani che si sono candidati, giovani di tutti i gruppi politici, ne ho già parlato con alcuni di loro, ed è un’iniziativa a costo zero”.

Nei prossimi giorni il neo-assessore della giunta Bucci incontrerà chi l’ha preceduta: Carla Sibilla. Un confronto tra prospettiva ed esperienza. Con qualche differenza sostanziale di cui tenere conto. Ora che gli assessorati Cultura e Turismo sono separati sarà da definire con quali fondi sarà sostenuto il primo (buona parte delle risorse arrivavano precedentemente dalle tasse di soggiorno). L’assessore esperto in marketing dovrà impegnarsi anche a trovare sponsor privati (“mecenatismo”, lo chiama lei). In questa fase di cambiamento, si collocheranno anche alcune nomine di peso. Quelle dei vertici di Palazzo Ducale (se ne occuperanno il Comune e la Regione) e quelle del Carlo Felice (ministeriale, ma su indicazione del Comune di Genova). Per entrambe l’impressione è che l’appuntamento sia rimandato (almeno) a settembre.

Il 22 luglio, intanto, Elisa Serafini sarà al porto antico al concerto dei genovesi Ex-Otago. “Li adoro dai tempi di Amato The Greengrocer – afferma con orgoglio – indosserò la maglietta del crowdfunding del loro disco nel 2006”. Sostenere la creatività locale non è solo acquistare il biglietto di un concerto, per l’assessore dai trascorsi “indie”. Parola d’ordine: partecipazione. “Sto costituendo una sorta di consulta di creativi, e un tavolo di lavoro per ogni delega, composto da persone giovani e non giovani, che potranno partecipare all’attività degli assessorati per elaborare nuove idee”.

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