I 9 municipi

Media Val Bisagno, inizia l’era D’Avolio: “Assemblee pubbliche e gazebo per una vallata che sta cambiando”

Scolmatore del Bisagno, i rivi di Staglieno da mettere in sicurezza, l'area Ex Boero, via Gherzi, Gavette e Volpara tra i progetti da affrontare. Il nuovo presidente prevede deleghe anche per i consiglieri d'opposizione

d'avolio

Genova. E’ abituato ad avere a che fare con la materia più dura. Roberto D’Avolio, 35 anni, neo presidente del municipio Media Val Bisagno, di professione fa l’artigiano marmista, anche se nel cassetto ha una laurea in Economia. Sposato con Federica, papà di un bimbo di 3 anni, nei prossimi 5 sarà impegnato a portare a compimento non pochi processi di cambiamento che riguardano la vallata.

Prima ancora di iniziare il lavoro, ha già “scolpito” un’opera importante: il consiglio municipale, che rischiava di essere commissariato. Per raggiungere il 40% di voti è stato fondamentale il supporto del consigliere di Chiamami Genova, e l’astensione di quelli M5S. Un esito che è stato raggiunto dopo giorni di dialogo e tentativi di trovare una quadra “all’insegna della responsabilità”.

“Questo municipio non poteva permettersi di essere commissariato – dice D’Avolio – questa crisi iniziale va presa come un’opportunità per condividere alcuni punti del programma anche con le altre forze. Per la prima volta abbiamo capito che per amministrare servono delle priorità da portare avanti insieme piuttosto che una maggioranza tout court”.

Non ci saranno esponenti dell’opposizione nella giunta – due donne e due uomini – in fase di definizione, tuttavia alcuni consiglieri d’opposizione potranno essere incaricati di particolari deleghe. “Nell’ottica della partecipazione”. Nuova giunta che sarà totalmente rinnovata rispetto al passato e che avrà una delega ad hoc alla Comunicazione e partecipazione.

“E’ uno dei punti cardine del nostro programma – afferma il presidente del municipio Media Val Bisagno – vogliamo lavorare molto su questo aspetto, creeremo degli strumenti diretti di comunicazione, utilizzeremo meglio i social network, ma vogliamo un’interazione non solo virtuale, organizzeremo più volte, durante l’anno, gazebo nei quartieri per incontrare i cittadini e, da settembre, assemblee pubbliche su tutti i temi più importanti”.

Temi che vanno dalla grande opera dello “scolmatore del Bisagno” alla Sciorba, opera di cui recentemente è stato assegnato il progetto esecutivo – “Ancora non sappiamo come sarà realizzato” dice D’Avolio, alla partita legata alle Gavette e via Lodi, passando per la zona Volpara e Fangodotto, la messa in sicurezza dei rivi e il completamento dell’area ex Boero a Molassana.

via gherzi parcheggi

“Attenzione però perché occuparsi di Molassana non significa soltanto occuparsi del progetto portato avanti dal gruppo Sogegross con tutti gli importanti lavori di urbanizzazione a esso legati – afferma – ma anche di un’area depressa come via Gherzi e via Lusignani. Dobbiamo fare in modo che almeno via Lusignani resti di uso pubblico, permettere che la scuola Santullo possa essere raggiunta da lì e dalla scala mai terminata di costruire, inoltre il rio Denega deve essere messo in sicurezza con fondi che vanno oltre i 350 mila euro previsti dal piano triennale”.

D’Avolio, per quanto riguarda Molassana, dovrà occuparsi anche di seguire il concludersi della riconversione dell’ex colorificio, un’eredità lasciata dal precedente presidente Agostino Gianelli e dalla giunta Doria. “Seguiremo con attenzione i lavori per essere certi che non rimanga un cantiere aperto per anni”.

Sul fronte rischio idrogeologico, il nuovo Por consentirà alla nuova amministrazione municipale di gestire le opere di messa in sicurezza di 5 rivi fino a oggi non interessati da interventi, tra tutti il Sant’Antonino e il Veilino, sopra Staglieno.

nuova basko molassana

Di prioritaria importanza sarà anche riprendere le fila del discorso legato a via Lodi, alle Gavette, quartiere che deve soffrire sia per la presenza della rimessa Amt, sia per la prospicente Volpara, sia per la azienda di bonifiche Ricupoil (a cui recentemente il Consiglio di Stato ha imposto il trasferimento). “Innanzitutto chiederemo alla Regione di ripristinare le centraline per il controllo dell’aria che lì sono presenti – afferma il presidente D’Avolio – in via Lodi c’è una scuola frequentata da 400 bambini ed è un diritto sapere cosa respirino, poi riprenderemo il percorso sospeso della ricollocazione della Ricupoil, con la ricerca di una sede alternativa, e della riconversione della ex Moltini a zona residenziale”.

Sul fangodotto della Volpara, discorso più complicato. “Perché le cose cambino davvero bisogna che Amiu riesca a sbloccare la vicenda legata a Scarpino 3 e agli impianti per aumentare la differenziata e quindi poter dismettere le strutture presenti nella nostra vallata”.

Roberto D’Avolio ha portato avanti la campagna elettorale con una lista civica “Val Bisagno Insieme”, che è riuscita a raggiungere quota 10% e far eleggere due consiglieri: sono Gianni Baghino, già assessore municipale con Agostino Gianelli, e l’attore e regista Mauro Pirovano.

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