Frivolezza a tursi

Look psichedelici, abitini rosso “Tursi” e molto, molto, blu: il nuovo consiglio comunale è a prova di stilista? fotogallery

Colore senza limite per (alcune) consigliere, completi classici per i "maschietti". Con un accessorio a sorpresa...

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Genova. Men in blue & the woman in red. Uno sguardo frivolo all’affresco dei nuovi componenti del consiglio comunale e della giunta evidenzia la ricerca di autorevolezza tra i “maschietti” e tanto colore fra le politiche. La donna in rosso – quasi mimetizzata tra gli scranni di panno dell’aula di Tursi – è Maria José Bruccoleri, giovane consigliera della lista Crivello, seguita come un’ombra dal “patrigno” politico, il già consigliere Pietro Salemi.

Righe bianche e nere su un abitino sciancrato per Cristina Lodi, la consigliera “anziana” che ha presieduto l’assemblea in questa prima riunione. L’esponente Pd è l’unica nota femminile del gruppo. Bianco e nero, sia sul vestito sia per la capigliatura, per Maria Tini, del MoVimento 5 Stelle. La medico spezza la sobrietà rivelando, per chi abbia osservato il consiglio dall’alto degli spalti, un vistoso tatuaggio mandala sotto la nuca.

La palma della “vivacità”, se la contendono tutta in casa Lega Nord: Maria Rosa Rossetti, la consigliera più anziana (non si dovrebbe dire l’età, ma qui si tratta di 71 anni portati alla grande), si è presentata con una camicia multicolor a fantasia geomtrica sui toni dell’azzurro. Zazzera platino e occhiale fucsia, le ciliegine sulla torta. Lorella Fontana, capogruppo del Carroccio, opta per l’optical, blu, bianco e marrone. Psichedeliche.

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Prati fioriti su stoffa per Marta Brusoni (Lista Bucci) e per la neo-assessore al Commercio Paola Bordilli, in rosa. Total black, invece, per Lilli Lauro, la forzista regina delle preferenze, e per Francesca Corso (Lega Nord), 24 anni, mascotte del consiglio comunale. Blu scuro per Elisa Serafini e per Francesca Fassio, altre esponenti della giunta.

Il “primo giorno di scuola” per i consiglieri e assessori uomini si è tradotto in uno sfoggio di classicissime giacche blu scuro. Diverse nuance per un unico scopo: rassicurare, apparire autorevoli, affidabili, sobri. A partire dal sindaco Marco Bucci, dal suo vice Stefano Balleari, dall’assessore al Bilancio Pietro Piciocchi, da quello al commercio Stefano Garassino che, però, sdrammatizza con un paio di sneaker (verdi) ai piedi. Da Pirondini e Giordano, da Campora a Mascia a Ferrero, da Terrile a Vinacci, l’elenco potrebbe proseguire per alcune righe.

Giacca “a sorpresa” – ma forse questa volta non potevano fare diversamente – per Paolo Putti, unico consigliere della lista Chiamami Genova, che nella precedente esperienza in consiglio ci aveva abituato a felpe, polo e t-shirt (il pantalone resta comunque casual) e per Davide Rossi, Lega Nord, uno che in campagna elettorale aveva sfoggiato quasi esclusivamente giubbotti di pelle. Nera.

consiglieri e assessori comune di genova

Non c’è stata la svolta elegante per Gianni Crivello: l’ex assessore della giunta Doria, candidato sconfitto, si conferma “inseparabile” del jeans.

Ma l’accessorio-moda di questo primo consiglio comunale dell’era Bucci è stato un oggetto d’antan: il ventaglio. Griffato, di carta, fondo di cineseria o brandizzato con i simboli dei partiti politici, ha fatto la sua comparsa sia tra le poltrone dell’aula sia tra il pubblico – da tempo non era così numeroso – e vista l’atmosfera “bollente” della sala, si è rivelato un’ottima soluzione low-cost. E bipartisan.

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