Genova. Nulla da fare. Dopo l’ultima fumata nera sancita dalla lettera inviata giovedì ai sindacati da ministri Calenda e Poletti, ieri sera Ericsson ha inviato le lettere di licenziamento che anche i lavoratori genovesi stanno ricevendo in queste ore. Secondo quanto appreso i numeri dovrebbero essere inferiori a quando inizialmente stabilito (180-190 livello nazionale rispetto ai 315 e conseguentemente anche gli esuberi tra i lavoratori di Erzelli dovrebbero essere inferiori ai 61 annunciati, circa una quarantina) ma la situazione è drammatica.
Tanto più perché fino a una settimana fa sembrava che uno spiraglio di trattativa ci fosse ancora.
Il licenziamento ha effetto immediato: i lavoratori, ora sotto choc, sono stati inviati a presentarsi lunedì per sgomberare le scrivanie.
Ieri l’assessore regionale allo Sviluppo economico Edoardo Rixi aveva lanciato una sorta di ultima chiamata al Governo: “O il Governo dà alla Regione Liguria le risorse per sostenere gli investimenti delle nuove aziende interessate ad assumere gli esuberi previsti da Ericsson a Genova, o ad oggi non ci sono alternative alla perdita di posti di lavoro voluta dalla multinazionale”.
E oggi quella chiamata da oggi ha un significato ancora più urgente.
“Vergognoso il comportamento dell’azienda – commenta il segretario Slc Cgil Fabio Allegretti – ma a questo punto nessuno si può defilare. Subito le istituzioni tutte si mettano al lavoro per cercare soluzioni alternative”.