Genova. “Oggi è il giorno più brutto da quando lavoro in Ericsson” dice uno dei lavoratori che pur ‘graziato’ dall’azienda a questo giro è rimasto sul piazzale per protestare contro le 44 lettere di licenziamento che la multinazionale svedese ha inviato venerdì sera con posta certificata. Una procedura – la quattordicesima – che dà la misura del disastro: in dieci anni i dipendenti di Ericsson sono dimezzati, e chi oggi è salvo sa benissimo che al prossimo giro potrebbe toccare a lui.
Tra i destinati della drammatica mail c’è Paolo Mura, che faceva parte dell’Rsu. Anche lui, dopo trent’anni in Marconi poi divenuta Ericsson si è trovato il badge disabilitato e la richiesta formale di sgomberare il suo ufficio nel giro di poche ore: “Ce l’aspettavamo – dice perché dopo 13 procedure e l’arrivo della quattordicesima sapevamo che le lettere sarebbero arrivate, ma il problema è il metodo senza nemmeno una parola dai responsabili”.
“Una scelta vigliacca – aggiunge Mauro De Lorenzi, segretario Uilcom e anche lui tra i licenziati – è stato un po’ come trovarsi i ladri in casa. E non è certo finita: entro il 2018 Ericsson chiuderà a Genova“.
C’è rabbia e sconforto sul piazzale degli Erzelli: rabbia verso l’azienda, ma anche vero la politica.
“La politica ha responsabilità forti – dice Massimo Della Giovanna rimasto l’unico rappresentante insieme a Marco Paini dell’rsu aziendale – perché il governo non e stato in grado in 12 mesi di mettere insieme un tavolo per questo incontro”. “Ora nessuno deve tirarsi indietro” aggiunge Paini guardando i politici presenti.
Per il Comune di Genova c’è il vicesindaco Stefano Balleari insieme all’assessore Paola Bordilli. Per la Regione il vicepresidente Pippo Rossetti e il consigliere regionale Giovanni Lunardon del Pd insieme al deputato Mario Tullo. Ci sono poi il consigliere comunale della lista Crivello Enrico Pignone e del consigliere regionale di Rete a sinistra Gianni Pastorino. “A voi politici chiediamo non solo un coinvolgimento emotivo ma una soluzione concreta”.
I lavoratori sono poi partiti in corteo. Con loro anche una rappresentanza dei lavoratori di Esaote che hanno dichiarato un’ora di sciopero in solidarietà. Presente anche una piccola delegazione di Wind-tre e Leonardo. Il corteo ha bloccato per una mezz’ora il casello autostradale di Genova Aeroporto per poi fare ritorno a Erzelli. Domani nuovo sciopero. Appuntamento alle 9 in piazza Dante: i lavoratori saranno ricevuti in Regione.