Rossiglione. Sulla strada numerose auto in divieto di sosta, con parcheggio “selvaggio”, oltre che pericoloso. Sotto, in prossimità del torrente, la festa con bivacco generale, fuochi accesi per il barbecue (in barba al divieto perentorio per il pericolo incendi), generatori, e svariati rifiuti abbandonati.
E’ la fotografia domenicale di un tratto dello Stura, il torrente che attraversa tutta la valle omonima, in località Ciusa, nel comune di Rossiglione, e dove oggi 150 persone si erano date appuntamento per una “festa colombiana”. Incuranti della zona pericolosa e del divieto di campeggio.
Una situazione ben conosciuta dai genovesi di ponente alle prese con il problema del bivacco selvaggio sul torrente Varenna, e che, da poco, hanno anche presentato un esposto.
Ma a Rossiglione, oggi, è scattato il blitz: polizia locale, carabinieri e carabinieri forestali sono intervenuti per rimuovere, con il carroattrezzi, le auto in divieto di sosta, oltre a controllare e multare i bagnanti, tutti di origine colombiana.
Diverse le infrazioni commesse in termini di sicurezza, tutela ambientale e incolumità pubblica: dalla violazione del divieto di sosta e di campeggio, alla violazione del decreto regionale che impedisce l’accensione dei fuochi. E poi le multe, anche per abbandono di rifiuti. I partecipanti sono stati inoltre “sensibilizzati” sulla pericolosità della balneazione in quel particolare punto.
Un tratto di strada che in realtà sarebbe di competenza provinciale. Il Comune però ha deciso di intervenire lo stesso, per sbloccare una situazione ormai “grave e rischiosa”, coordinando il pool di oggi.
“Un vivo ringraziamento va alle forze dell’ordine che si sono rese disponibili ad intervenire nel blitz chiesto e coordinato dall’Amministrazione comunale – spiega il sindaco di Rossiglione, Katia Piccardo – in particolare alla polizia locale, ai carabinieri e ai carabinieri forestale, ai comandanti Cagnolo, Vignolo e al maresciallo Pastorino. Oltre al carroattrezzi convenzionato della ditta individuale Cardaciotto. Ci piacerebbe che l’operazione, oltre che sanzionatoria, possa avere però anche una funzione educativa per il rispetto della legalità e dell’ambiente e sia quindi un efficace deterrente”.
La situazione che si era venuta a creare, infatti, era ormai rischiosa . “Più volte ci siamo appellati alla Prefettura per avere un aiuto nel coordinare le forze da schierare in campo – sottolinea il sindaco – ma purtroppo, fino ad adesso, abbiamo potuto contare soltanto sulle nostre forze, tutte locali”.
Il risultato di oggi comunque si è rivelato “soddisfacente e dimostra che la collaborazione tra istituzioni ed Enti può e deve dare risposte serie, concrete e tangibili”, conclude Piccardo.