Il futuro

Chiamami Genova, sala piena al Cap. Putti: “Diventiamo un’associazione, ora gruppi di lavoro e assemblee nei municipi per costruire l’opposizione”

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Genova. Il risultato elettorale senza dubbio non entusiasmante non ha scalfito l’entusiasmo del percorso di Chiamami Genova che questa sera in assemblea ha scelto di andare avanti non solo avviando il processo per diventare un’associazione ma soprattutto definendo il metodo di lavoro con cui portare avanti l’opposizione a Tursi (dove l’unico eletto è l’ex candidato sindaco Paolo Putti) e nei municipi.

All’assemblea hanno partecipato tanti cittadini ma anche le forze politiche (sinistra italiana, possibile, rifondazione comunista) che hanno in questi mesi partecipato al progetto mettendo da parte le sigle di partito.

“L’obiettivo – ha spiegato Paolo Putti a Genova24 subito dopo il suo intervento in assemblea di fronte a 120-150 sostenitori – è quello di promuovere la partecipazione politica delle persone attraverso due strumenti. Da un lato le assemblee partecipative che nei municipi consegnino ai consiglieri eletti i dubbi e le richieste dei cittadini per esempio rispetto all’assestamento di bilancio del Comune, dall’altro la creazione di gruppi di lavoro sui principali temi, dai rifiuti alle società partecipate ai trasporti che siano anche uno strumento formativo per gli stessi eletti da poter utilizzare poi in aula”.

Un metodo democratico insomma che in parte ricalca l’esperienza a “5 stelle” ma che al web preferisce la partecipazione attiva e “de visu”: “Diciamo che il modello del movimento era soprattutto quello della consultazione – spiega l’ex grillino – che di fatto al momento è l’unica cosa che consente il web, noi puntiamo a una partecipazione vera. Poi vedremo in un secondo momento se le tecnologie ci potranno essere di aiuto in questo percorso”.

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