Genova. 10 elettricisti avrebbero dovuto essere assunti nei prossimi giorni, invece il neo assessore comunale alle Manutenzioni, Paolo Fanghella, ha deciso di congelare i nuovi ingressi in Aster, preferendo – prima – capire se fossero davvero necessari.
Il 2 agosto la V° Commissione Comunale avrà come argomento all’ordine del giorno proprio il “blocco delle assunzioni in Aster”. Per questo l’Rsu della società comunale hanno indetto lo stato di agitazione. “Da giorni stiamo assistendo ad una campagna diffamatoria nei confronti dell’azienda e dei lavoratori. L’ultimo riguarda i lavoratori definiti dal nuovo Assessore “scarsamente utilizzati” – scrivono i sindacati in un comunicato – senza sapere che trattasi di operai, la maggior parte in età avanzata, con ridotte capacità lavorative certificate dal medico aziendale, dovute a patologie insorte nel corso della vita lavorativa. Lavoratori che sono impiegati in mansioni che comunque andrebbero occupate”.
“Rivendichiamo – continua l’Rsu di Aster – quanto concordato in merito al progetto di rinnovo della illuminazione a led del centro storico, assegnato ad Aster con accordo sottoscritto da Comune e sindacati”. I nuovi elettricisti sarebbero stati impiegati su questo fronte.
Non solo. Paolo Fanghella ha annunciato di voler trasferire a Tursi alcuni componenti dell’ufficio Progettazione di Aster. “Senza alcun confronto sindacale – attacca l’Rsu – non rispettando gli accordi in essere e sulla base di informazioni non corrette rispetto al reale numero dei dipendenti operanti in tale ufficio e dell’attività che lo stesso svolge. Tale percorso comporterebbe l’uscita dall’azienda di un cospicuo numero di colleghe e colleghi”.
I rappresentanti dei lavoratori affermano e temono che la strategia della nuova giunta sia quella di arrivare allo smembramento dell’azienda. Per questo hanno dichiarato lo stato di agitazione e valuteranno gli ulteriori atti da compiere, non ultimo la convocazione dell’assemblea generale. “Siamo pronti a difendere la nostra azienda ed il servizio pubblico”, scrivono.