Genova. Amiu è salva e resta pubblica, senza alcun ulteriore aumento della Tari grazie al piano di rientro da parte del Comune di Genova del debito nei confronti di Amiu che prevede che Tursi versi 12 milioni quest’anno e cinque nei prossimi. In questo modo fra l’altro Amiu potrà chiedere un nuovo prestito alle banche per 75 milioni di euro garantendo così la continuità aziendale senza la necessità dell’aggregazione con Iren.
La proposta della Giunta prevede fra l’altro “un contributo a fondo perduto di 12 milioni per il 2017 e di 5 milioni per il 2018, 2019 e 2020 per le spese che dovranno essere sostenute per gli investimenti programmati per la chiusura della discarica di Scarpino 1 e 2.
La delibera passa, senza ansie e senza colpo ferire con 25 voti a favore, 9 astenuti e 6 contrari. Al voto si arriva velocissimi.
Si astiene la lista Crivello, Paolo Putti di Chiamami Genova vota a favore “visto che l’azienda non si vende e non c’è un incremento della Tari” spiega. Il M5S decide di astenersi ribadendo di non aver avuto il tempo di leggerei documenti, ma il capogruppo Pirondini precisa: “Non possiamo che astenerci anche se non possiamo che essere felici per la continuità aziendale di Amiu e del fatto che oggi non si voti per la cessione a Iren”.
Compatta la maggioranza, l’unico a votare contro è il Pd, rimasto solo nell’opposizione a votare contro la prima delibera “di sinistra” della giunta di centro destra. Per Cristina Lodi (Pd) “l’indebitamento del Comune aumenta, le tariffe aumenteranno dopo il 2018 e Amiu non è messa in condizioni di lavorare. C’è il rischio di uno spacchettamento dell’azienda, non possiamo che esprimere un voto contrario”.
“Faremo un nuovo piano industriale per Amiu. Non vogliamo assolutamente aumentare la Tari”. ha detto il sindaco Marco Bucci prima del voto della delibera. “Il centrosinistra ha fatto ‘marcire’ Amiu e ora l’uovo ce l’abbiamo in mano noi – ha concluso il capogruppo di Forza Italia Mario Mascia -, che con il voto odierno dimostriamo di essere capaci di risolvere il problema”.