Genova. Otto strade a cui simbolicamente è stato cambiato il nome per dedicarlo a una donna. E un manifesto, molto concreto in questo caso, che è insieme un dialogo con le donne della città e uno strumento per rileggerla con gli occhi delle donne.
L’iniziativa è ancora una volta del collettivo Non Una di Meno, che dopo il grande corteo dell’8 marzo e la festa-presidio contro l’ideologia della famiglia tradizionale, oggi torna in piazza con un documento che è un vero e proprio manifesto femminista.
“Ci sono tutti i punti che dovrebbero essere trattati in una campagna elettorale – spiega Simona Pittaluga di Non Una Di Meno – ma non è un dialogo di per sé con i candidati sindaco. Pensiamo però che il futuro sindaco o la futura sindaca se vorranno migliorare la città potranno anche leggere quello che abbiamo scritto”.
Un manifesto femminista che parla di pari dignità e casa, di salute e lavoro, di spazi pubblici attraversabili da tutte e tutti e anche, naturalmente di lotta alla violenza sulle donne “che deve diventare un punto cardine dell’amministrazione attraverso la prevenzione nelle scuole e nella formazione.
Questi i temi e le donne a cui sono state dedicate oggi altrettante strade:
1. “Spazio pubblico” – dedicato a Gae Aulenti, architetta
Ripensare l’urbanistica in senso inclusivo per tutte Per esempio, vogliamo più giardini e più panchine per la sosta; vogliamo delle mense di quartiere popolari nelle cucine inutilizzate delle scuole….
2. “Casa” – dedicato a Virginia Woolf, scrittrice
La possibilità di avere una casa è uno strumento di autodeterminazione fondamentale. Per esempio, vogliamo che sia contrastato il fenomeno delle case sfitte, attraverso l’aumento della pressione fiscale per quei proprietari che lo alimentano e attraverso requisizioni delle case vuote da anni.
3. “Lavoro” – dedicato a Paola Clemente, bracciante
Il lavoro non può mai essere gratuito o sottopagato! Per esempio vogliamo che le società di servizi pubblici restino a gestione e decisionalità pubblica.
4. “Trasporto pubblico” – dedicato a Rosa Parks, attivista. Si rifiutò di sottostare a leggi razziste
Vogliamo una città dove circolino il minor numero di automobili. Per esempio, vogliamo promuovere il trasporto pubblico aumentando le corse, anche di notte e nelle perfierie.
5. “Servizi sociosanitari e welfare” – dedicato a Jole Baldaro Verde, sessuologa
Abbiamo bisogno di servizi in sostegno alla donna, luoghi dove possiamo incontrarci e costruire reti di solidarietà e servizi per chi è madre. Per esempio, vogliamo più posti nei nidi e nelle materne comunali a parità di qualità del servizio; vogliamo più posti nei Centri Antiviolenza per le donne che escono da situazioni violente.
6. “Accoglienza” – dedicato a Mjmelet Berhal, migrante morta nel tentativo di costruirsi un futuro
Garantire l’accoglienza a tutte le migranti che chiedono asilo nella nostra città. Chiunque scappi da fame, miseria, guerre e malattia deve essere accolta! Per esempio, vogliamo che vengano favorite le accoglienza diffuse sul territorio a discapito dei centri dove vengono ammassate centinaia di persone
7.”Scuola e formazione” – dedicato a Louise Michel, insegnate e comunarda
L’educazione e la formazione sono gli strumenti principali per combattere la violenza sessista, molto più efficaci di ogni forma di repressione poliziesca o controllo sociale. Per esempio, vogliamo percorsi di educazione alla sessualità e alle differenze in ogni scuola comunale;
8. “Territori e grandi opere” – dedicato a Berta Caceres, attivista ambientalista
Lo sfruttamento dei territori è una forma di violenza che colpisce anche i nostri corpi in termini di benessere, salute, qualità di vita. Per esempio, Sì a servizi e welfare, No a Gronda e Terzo Valico!