Arenzano. Sala gremita mercoledì 31 maggio alla sera al Nuovo Cinema Italia, per la presentazione ufficiale della lista ApertaMente Arenzano. Numerose le aree tematiche del programma, con dati e approfondimenti affidati a ciascun candidato. Introduce la serata l’abbraccio del primo cittadino, Maria Luisa Biorci: “auguro a tutti di avere un buon futuro insieme a Daniela Tedeschi sindaco”. Quelle del sindaco uscente sono parole di sostegno e di affetto, che maturano in 5 anni di collaborazione; ma anche un fiducioso passaggio di testimone e un’indicazione chiara su chi rappresenta il buon governo ad Arenzano.
A seguire l’apertura del candidato sindaco Daniela Tedeschi; discorso nutrito di molta sostanza, ma velato dal sincero trasporto. «Credo che questa sera tutti voi abbiate il diritto di conoscermi per quella che sono: una persona che vuole prendersi cura della sua comunità, non risparmiandosi nel coraggio, impiegando le competenze acquisite per dare risposte. Domani come negli ultimi 5 anni. Agire col cuore, sapendo che sono i sentimenti a muovere le persone, prima di qualsiasi altra cosa. E poi ci sono l’onestà, la trasparenza e il rispetto nei confronti di chiunque, perché senza questi principi non si va avanti».
Si respira forte l’intesa con i candidati al consiglio comunale. “Credo moltissimo nella nostra squadra: nessun elemento è casuale, tutti sono importanti; ciascuno è un tassello fondamentale per prefigurare il futuro e poi costruirlo, per il benessere dei nostri figli e del nostro paese. Crediamo nelle nuove generazioni, che sono già qui con noi nel presente: perché sono i giovani quelli che assicureranno il futuro del nostro paese, e vorrei che fra 5 anni il Sindaco fosse proprio uno di loro. Oggi qui con me ci sono 16 persone: 11 andranno a formare la squadra di governo, ma le altre 5 non resteranno mai un passo indietro. Sono tutti compagni che meritano di compiere questo viaggio”.
“Sono arrivata a questa esperienza senza avere un partito alle spalle, eppure oggi concludo questo ciclo amministrativo anche in qualità di membro della commissione commercio in ANCI e come presidente della comunità del Parco del Beigua: ciò è avvenuto non per rendite di posizione, ma perché ho studiato e mi sono dedicata al 100% all’amministrazione. Questo ci porta a un altro ragionamento: i finanziamenti pubblici sovracomunali non si ottengono attraverso raccomandazioni, magari evocando qualche santo in paradiso di un sistema politico che non c’è più. Si ottengono quando si hanno i progetti già pronti nel cassetto, e quando ci sono menti attive che sappiano concorrere ai bandi. Le opportunità non mancano, però bisogna essere capaci di coglierle”.
“Presentiamo un programma in 5 punti, e partiremo proprio da uno dei capitoli più complessi, che molti altri hanno sacrificato: le politiche sociali. Perché il primo obiettivo è far sì che le risorse bastino per tutti. In questo senso non credo serva un “reddito di cittadinanza”, ma un “lavoro di cittadinanza” – questo sì – che possa liberare ciascuno dalla condizione del bisogno. Il diritto al lavoro viene prima di tutto; e proprio perché è un diritto, chi riceve un’opportunità non deve pensare di dover ringraziare il sindaco o l’assessore di turno. Sia votato chi tutela i diritti, non chi elargisce favori. La nostra idea generale: quando un cittadino riceve qualcosa non è perché qualcuno ci sta facendo un regalo, ma perché ha corrisposto in anticipo, pagando i tributi; quindi l’amministrazione non sta facendo altro che assolvere al suo compito: risponderci e ritornarci ciò che noi abbiamo già dato. In conclusione: abbiamo diritto a essere rappresentati, sempre, e a veder soddisfatti i nostri bisogni di cittadini; non facciamoci ingannare da chi vuol farci credere qualcos’altro”.