Genova. Detto, fatto. Alessandro Terrile, segretario del Partito Democratico genovese ha presentato le proprie dimissioni, ieri sera, nel corso della segreteria provinciale. Una decisione sofferta ma netta, annunciata già pochi minuti dopo l’esito del ballottaggio: “Sono il primo a mettermi in discussione”, aveva detto dai Giardini Luzzati, al fianco del candidato sconfitto Gianni Crivello.
Terrile, espressione della corrente non renziana del partito a livello locale, avrebbe dovuto restare in carica fino a ottobre 2017. Siederà comunque in Consiglio Comunale, essendo uno dei sei esponenti Pd a essere stati eletti e ai quali è affidata l’opposizione in aula rossa. Adesso, potrebbe lasciare spazio a un sostituto, a un commissario o più probabilmente a una sorta di triumvirato che rispecchi le varie voci della segreteria provinciale.
L’ultimo atto ufficiale di Terrile da segretario sarà lunedì prossimo, alle 20e30, alla sala Cap di via Albertazzi, dove è stata convocata l’assemblea provinciale. Sarà questo organismo a votare l’ok anche all’eventuale gruppo di “saggi” che traghetterà il partito genovese fino al congresso del prossimo autunno.
I nomi che erano circolati nelle ultime ore, per il dopo Terrile, erano stati quelli di Michele Malfatti (ex sindaco di Mignanego, sconfitto da Terrile alle primarie per la segreteria nel 2015) e Massimiliano Morettini. Ma a questo diventano figure da non “bruciare”. La decisione di creare un triumvirato sarebbe necessaria non essendo stata trovata la quadra su un esponente Pd che possa mettere d’accordo tutti.